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Venerdì 23 marzo abbiamo partecipato ad un incontro organizzato dal Festival del Cinema Africano e dalla Feltrinelli nel quale abbiamo incontrato alcuni registi e abbiamo sentito parlare di razzismo, di frontiere, di persone, di viaggi, di difficoltà, ecc.

L’occasione era legata alla campagna “Il razzismo è una brutta storia“.

Ascoltate le interviste che abbiamo realizzato alla Feltrinelli

Ascoltate qualche commento sul film raccolto durante l’intervallo e subito dopo la fine della visione.

Di certo non si è trattato di un film semplice e le opinioni e le interpretazioni non sono mancate!

Se volete sentire anche altre registrazioni, andate sul nostro canale di Spreaker QuellidellaterzaG o su Radio USB

Abbiamo visto questa mattina il film indonesiano “The mirror never lies”, proviamo a scambiarci qui alcuni commenti per discuterne insieme. Vi chiederò poi discriverne la recensione sulla base della scaletta discussa e vista in classe (la trovate anche su questo blog nella sezione Per scrivere).

Qualche domanda per avviare la discussione.

Questo film ha un ritmo molto diverso da quello dei film occidentali a cui siamo abituati. Secondo voi perché? Come mai?

Tutto ruota intorno allo specchio che fino alla fine Pakis non abbandona mai. Che cosa simboleggia secondo voi?

Che valore ha per Pakis e come mai lei alla fine riesce a “lasciarlo andare” nel mare?

Quali sono secondo voi i temi principali?

Che cosa vi colpisce di più?

LAUT BERCERMIN- Lo specchio dice sempre la verità

Regia: Kamila Andini

Sceneggiatura: Kamila Andini, Dirmawan Hatta

Indonesia – 2011

Sinossi: Il film racconta le vicende di una ragazzina, Pakis, che vive in un villaggio di pescatori e di come, con l’aiuto di un amico e di un giovane naturalista venuto dalla capitale per studiare il comportamento dei delfini, riuscirà a superare la morte del padre, disperso in mare durante una pesca.

La regista: Kamila Andini, figlia del regista indonesiano di fama internazionale Garin Nugroho, nasce a Giacarta e studia Sociologia e Media alla Deakin University a Melbourne. Inizia la sua carriera dirigendo documentari per gruppi ambientalisti, e in seguito lavora in ambito televisivo e realizza video musicali. Esordisce alla regia di un lungometraggio nel 2011 con The Mirror Never Lies, che riceve una Menzione Speciale da parte della Global Film Initiative.

Guardate questi video per vedere le nostre locandine del cortometraggio Garagouz

Guardate i video per vedere che lavoro abbiamo fatto sulle copertine di Lezare!

Dopo aver discusso in classe dei cortometraggi visti al Festival del Cinema Africano, abbiamo realizzato le nostre locandine “alternative” dei tre film.

Guardate i video per vedere come sono venute e per sapere quali sono i pensieri, le motivazioni che stanno dietro ai nostri lavori.

GARAGOUZ (Il burattinaio)

Regia e sceneggiatura di Abdenour Zahazh; Algeria – 2010; Durata 22’, versione orginale in arabo con sottotitoli in italiano

Sinossi (Trama)

Un viaggio in furgoncino del burattinaio Mokhtar con il figlio Nabil per realizzare spettacoli di burattini per bambini nelle zone rurali non lontane da Algeri diviene metafora della condizione dell’Algeria di oggi e del ruolo attivo della creatività  artistica.

Il trailer

Tracce per una discussione.

1 Immaginate di dover raccontare il film ad un amico che non lo ha visto. Che cosa raccontereste? Quali elementi vi hanno colpito di più? Provate a scrivere e/o a registrare una presentazione

Che cosa ha sognato Nabil? E come il suo sogno prende realtà alla fine del viaggio? Secondo voi c’è un significato particolare che il regista vuole trasmettere attraverso questo sogno?

3 Durante il viaggio Nabil e il padre fanno tre incontri e ognuno dei due li vive in modo diverso. Raccontate quali sono gli incontri e come, secondo voi, vengono percepiti da Nabil e da suo padre

4 Immaginate di essere Nabil e suo padre e di partire all’alba per andare a fare uno spettacolo di burattini per dei bambini di un lontano villaggio. Come andrebbe la vostra storia? Scrivetela in un racconto.

5 Avendo in mente quali sono i temi e quale il messaggio di questo film, inventate un vostro titolo e create una nuova locandina.

Ascolta anche l’intervista fatta al regista nella sezione “Interviste” del nostro blog.


PUMZI (Soffio vitale)

Regia e sceneggiatura di Wanuri Kahiu; Kenya / Sudafrica  2010; Durata: 23 minuti

Sinossi (Trama)

Film di genere fantascientifico che affronta temi legati alla tutela dell’ambiente, dell’energia e dell’acqua. Siamo 35 anni dopo il terzo conflitto mondiale e la vita si svolge all’interno di grandi e sofisticati laboratori, dove uomini e donne assumono quotidianamente una pillola per reprimere i propri sogni, autoproducono energia e archiviano reperti del mondo passato. Asha sogna insistentemente un albero e un giorno si trova ad analizzare un campione di terra che risulta non radioattivo …

Il trailer

Asha e il seme

Riflettiamo e discutiamo del film. Traccia per un lavoro di gruppo.

1)Come è organizzata la società dopo la fine della terza guerra mondiale? Quali sono gli aspetti che vi colpiscono di più? Ci sono elementi positivi? E negativi?

2) Asha deve sempre fare quello che vuole il Concilio e non può nemmeno sognare. Secondo voi perchè? Che cosa sogna invece Asha?

3) Secondo voi chi ha mandato il campione di terreno ad Asha?

4) Immaginate di essere Asha. Avete appena ricevuto il campione di terreno e il seme. Che cosa fareste?  Scrivete la vostra storia.

5)Pensando ai contenuti del film, al messaggio che secondo voi vuole trasmettere, inventate un vostro titolo e una vostra locandina che diano un’idea del film.


LEZARE (Per oggi)

Regia e sceneggiatura di Zelalem Woldemariamhttp://www.sconfinamenti.net/blog/wp-admin/post.php?post=815&action=edit&message=1

Etiopia 2010; Durata: 14 min; amarico con sottotitoli in italian

Sinossi (Trama)

In un villaggio l’intera comunità è chiamata a piantare in un giorno semi di alberi per salvaguardare il proprio futuro. Uno dei bambini orfani e affamati partecipa all’impresa, ma non è forse quella la cosa più importante per lui. O forse lo sarebbe se la sua condizione fosse migliore?

Riflettiamo e discutiamo del film. Traccia per un lavoro di gruppo

1) Immaginate di raccontare la storia ad un amico che non ha visto il film; cosa direste?

2) Come si comportano gli adulti nei confronti di Abush (il protagonista)? E i bambini?

3) Il maestro del villaggio parlando degli alberi dice: “Oggi sono piccoli ma cresceranno e un giorno si prenderanno cura di noi”. C’è una somiglianza tra gli alberi che cresceranno e Abush? Si? No? In che senso?

4) Immaginate di essere al posto della bambina: siete arrivati/e tardi sul campo e vedi che Abush, cercando la sua moneta, ha distrutto tutte le piante. Come reagireste voi? Pensateci e scrivete un finale diverso del film

5) Pensando al messaggio del film che titolo dareste?

6) Create una locandina diversa del film: come la fareste? Fate anche una foto.

Siamo andati al Festival del Cinema Africano.

Abbiamo visto tre corti,  due dei quali incentrati anche sul tema ambientale:

  • Lezare (Per oggi)
  • Pumzi (Soffio vitale)
  • Garagouz (Il burattinaio)

Vi sono piaciuti? Quale avete preferito e perché?

Quali elementi vi hanno colpito di più e perché?

Vi hanno coinvolto? Ognuno di questi tre corti aveva un messaggio da comunicare, voi che ne pensate?