Archivi categoria: I nostri racconti

Un dettaglio dal Cenacolo o San Maurizio

Sul nostro quaderno di scrittura creativa abbiamo iniziato un san maurizioracconto a partire da un dettaglio curioso, particolare, che vi attratto durante la visita al Cenacolo o durante quella alla chiesa di San Maurizio.
Dopo aver riletto quando scritto sul quaderno:
1) correggete ortografia e sintassi (occhio ai verbi!!!)
2) chiedetevi se quanto scritto è completo, è interessante, è chiaro… e se anche a solo una di queste tre domande non sapete come rispondere o direste onestamente “non molto”, rivedetelo. Potete cancellare, aggiungere, cambiare solo qualche passaggio, ecc.
3) Trascrivetelo in questo spazio. Potete anche cominciarne uno nuovo, direttamente qui.

“Una noia mortale”

noia-11Dal quaderno di scrittura creativa in corsivo ecco il testo di Martina.

Sono in viaggio verso Pisa e mi sto annoiando mortalmente, tanto che sto scrivendo sul mio quadernino cosa che non faccio mai.

Nessuno mi diverte, papà continua a raccontare aneddoti noiosissimi sulla scienza e la mamma si sta facendo la manicure e nessuno può permettersi di disturbarla.

Poi mi hanno requisito il cellulare e non posso chattare con i miei amici o ascoltare la musica, inoltre siamo bloccati da tre ore nel traffico e non si sente altro che lo strombazzare dei clacson e i macchinisti gridare.

Io sono nel sedile posteriore, schiacciata tra i bagagli e non ho la possibilità di muovermi.

Sto proprio passando una situazione di noia mortale.

 

Scritti in corsivo: Camilla

Da febbraio abbiamo istituito un quaderno di scrittura creativa. Si scrive in corsivo, prestando attenzione il più possibile alla grafia, e si scrive per circa 10 minuti. Il soggetto è scelto dalla proff o dagli studenti, cercando sempre qualcosa su cui tutti possano scrivere.
Ecco due testi di Camilla.

IL MIO INDUMENTO PREFERITO
i miei indumenticalzini preferiti sono i calzini perché loro ti accompagnano ogni giorno.
Io da piccola pensavo che i calzini non avessero un naso perché se no sarebbero svenuti da un paio di anni soprattutto nelle scarpe di mio papà.
Nel loro cassettone ne ho un mare di tutti i tipi e colori.

SONO UN DISASTRO

Un giorno mentre mia mamma stava cucinando una gigantesca frittata e desiderai di copiarla a fare quella cosa strana che si fa per girare la frittata .
Quindi quando lei andò in giardino per prendere del rosmarino da mettere nel pollo io ci provai ,la prima volta la frittata non si staccava dalla padella mentre la seconda volta mi sa che l’ho lanciata talmente forte da farla staccare dalla padella e farla cadere per terra.

Camilla

La creazione della Terra

Dopo aver lavorato sui miti, ne abbiamo scritti alcuni noi. Questo è quello di Davide.

All’inizio c’erano solo le acque del Caos sovrastate dal buio e dal silenzio. Otto creature, con la testa di rana i 01_Terramaschi e di serpente le femmine, nuotavano nelle acque del caos, prima della creazione. Le creature poi si fusero formando il grande uovo. Dopo un tempo lunghissimo, il guscio si ruppe ed apparve il Creatore, padre e madre di tutte le cose, fonte di vita, il dio Sole. Le due metà del guscio separano le acque del Caos ed il Creatore si sentiva molto solo e voleva abitare, con altri esseri il nuovo mondo. Così i pensieri del creatore divennero gli dei e tutte le altre cose del mondo e le sue parole diedero vita alla terra.

Davide

Il campeggio che fa paura!

Il campeggio che voglio descrivere e un campeggio di notte, una notte buia, ululati che rimbalzavano da qualunque parte…Intorno a un falò, tutti i campeggiatori si erano riuniti per avere una fonte di luce, l’ unica luce che illumina nell’oscurità. Per ammazzare il tempo, i campeggiatori si raccontano storie e leggende di quel campeggio, ma nessuno sa la verità…A un certo punto, un campeggiatore indiano dai capelli neri e con una divisa scarlatta con scarponi da montagna, narra una leggenda di un antico mostro dal corpo grande come una dozzina di uomini, le mani piccole come quelle di un bambino di tre anni, la testa grande come una scuola, con le braccia larghe come una quercia e vestito da pagliaccio. Si narra che dorma per tremila anni e che poi la fame lo risvegli e lo conduca a sfamarsi. Lo chiamano Jacob  il horror_430_2terribile. Quella sera si sentivano rumori misteriosi e si vedevano sagome barcollare nell’oscurità totale. Molti erano terrorizzati all’idea che fossero passati tremila anni dall’ultima volta che Jacob il terribile si era profondamente addormentato. I rumori che provenivano dalla vegetazione intorno erano i brusii dei grilli -krikri- e la profonda voce dei gufi -uh uh- oltre al cantare inquietante dei corvi che si nascondevano al pensiero del mostro.
Raccontando le storia di Jacob il terribile, il campeggiatore indiano, al solo pronunciare alla fine  della leggenda il nome del mostro tanto temuto, si paralizzò. La musica terrorizzante degli uccelli e gli altri versi degli animali si spensero d’un tratto tutti insieme, e le persone , a un certo punto tremando e guardandosi in torno sempre più impauriti, videro una sagoma nera, spaventosa, ripugnante a livelli massimi, dietro il narratore. I campeggiatori strillarono, se la diedero a gambe,  cercarono un posto sicuro per nascondersi.
Il mostro avanzava e avanzava; Jacob il terribile aveva l’aria impaziente di fare un po’ di confusione di qua e di là e voleva approfittare per farsi uno spuntino notturno. Tirava le persone dall’altra parte del bosco , con le manine buttava giù per la grande bocca qualcuno, intanto che si vuotava l’immenso prato.
Dopo un po’ Jacob il terribile fece uno sbadiglio così lungo e forte che a momenti si staccavano gli olmi sparsi nei dintorni. Barcollando di qua e di là, sparì nel buio della tenebrosa notte e solo dopo che le acque furono più o meno calme, ci si accorse che molte persone erano assenti. Da quella notte il campeggio venne chiuso per sempre per ulteriori indagini, ma niente e nessuno potrà togliere dalla mente di quei campeggiatori quello che era realmente accaduto. Il mostro però non venne più trovato e quando nemmeno ce lo aspetteremo, lui.. tornerà!

Carlotta