Con il termine autobiografia indichiamo quei testi nei quali l’autore racconta la propria vita, scegliendo  i momenti fondamentali che ricorda e che seleziona nella sua memoria.

Il linguaggio è accurato perché il testo è destinato ad un ampio pubblico di lettori e nessuno vorrebbe che chi legge si facesse un’idea sbagliata della vita di colui che scrive.

Tutti possono essere autori della propria autobiografia!

Vero è che in genere solo personaggi della storia, della cultura, della musica che sono stati particolarmente importanti o che hanno raggiunto il successo o la gloria scrivono la loro storia per lasciare una testimonianza.

Eppure, secondo molti, ognuno di noi sente il bisogno di raccontarsi e ogni volta il racconto che risulterebbe sarebbe diverso: diverso se scritto ad età differenti (ad ogni età si considerano più importanti alcuni fatti e meno altri); diverso anche se fosse rivolto a lettori particolari (si sceglierebbero fatti diversi a seconda del destinatario).

Chi scrive lo fa in genere in età adulta, ritornando con la memoria sul passato. Nella scrittura si mescolano momenti in cui la narrazione è oggettiva (fatti che accadono nella realtà) e momenti in cui prevale la parte soggettiva (cosa pensa o prova chi scrive, cosa pensano gli altri, ecc.).

Alcuni esempi di autobiografie famose o interessanti. Ce ne sono molte altre!

  • Le confessioni di Sant’Agostino (antichità)
  • Le confessioni di Jean Jacques Rousseau (illuminismo)
  • Memorie di Giuseppe Garibaldi (Ottocento)
  • Le mie prigioni di Silvio Pellico (Ottocento)
  • Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust (Novecento) Si tratta di un testo a metà tra l’autobiografia e il romanzo.
  • La coscienza di Zeno di Italo Svevo (Novecento). Anche in questo caso si tratta di un’autobiografia romanzata
  • I have a dream di Martin Luter King (Seconda metà del Novecento)
  • Lungo cammino verso la libertà di Nelson Mandela (Contemporaneo)
  • La mia vita per la libertà. Autobiografia di Ghandi (Novecento)

Ci sono anche molte autobiografie di musicisti, sportivi, cantanti, ecc.

Se vi interessa provate a chiedere anche in Biblioteca!

E voi che cosa ne pensate di questo genere?

17 Commenti a “L’autobiografia: il racconto di sé attraverso la memoria”

  • Fabi scrive:

    A me personalmente è piaciuta molto l’autobiografia perchè l’autore racconta di se , della sua vita, delle sue riflessioni.
    Non mi è piaciuto molto leggerla perchè non mi piace che qualcuno possa leggere le mie riflessioni personali, infatti, per scrivere l’autobiografia si deve avere la volontà di scrivere.
    Io non conosco titoli di testi di questo genere.
    Forse preferirei leggere autobiografie che scrivere la mia.

  • `·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··._.·αиgу`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··._.· scrive:

    A me l’autobiografina non piace molto, perchè io parlo di me, raccontando alcune azioni che ho fatto durante la mia vita passata. Questa è un idea che mi sono fatta leggendo le autobiografie sul libro.

  • ▒ℒąŋƇḝ▒ scrive:

    A me personalmente non piace l’autobiografia ma di più la biografia perché non mi piace scrivere di me ma degli altri. L’autobiografia per me non bisognerebbe chiamarlo genere ma più semplicemente un racconto o una storiella su di sé.
    Non ho mai avuto il piacere di leggere un’autobiografia perché, come ho detto prima, non ha importanza per me e solo a scuola ne ho letta qualcuna sul libro di testo.
    L’autobiografia però non è un genere da sottovalutare perché può dare testimonianze.

  • ♥--->αfяєttα ◕◕ ^_^ ●_● scrive:

    Comunque prof. ha ragione, nel primo commento che ho fatto ho confuso ” autobiografia” con “biografia”. Chissà a cosa stavo pensando 😀

  • ♥--->αfяєttα ◕◕ ^_^ ●_● scrive:

    A me piace l’autobiografia, perchè mi immedesimo nel racconto della vita dell’autore, e poi la preferisco alla biografa perchè di solito nelle biografie ci sono solo cose, secondo me, “noiose” e che non interessano molto, per esempio quando è nato, quali premi ha vinto, ecc.; mentre nella autobiografia ci sono anche pensieri soggettivi.
    Secondo me, può essere bello scrivere un’autobiografia, perchè è un modo per cercare di ricordare alcuni momenti della tua vita; ti aiuta quindi e poi è bello pensare ai momenti belli, ma anche brutti che si è passato e raccontarlo :-D.

    Ora ci siamo! :-)

  • Sniper98 scrive:

    Detto sinceramente questo genere letterario non mi dice niente, nel senso che, secondo me, è inutile, perchè, io personalmente non vorrei mai far sapere la mia vita a tutti, ma, se vorrò farla sapere a qualcuno, piuttosto gliela racconto.

  • Gigia scrive:

    Secondo me l’autobiografia non è semplice da scrivere come ha scritto Giuly ma è complessa, non particolarmente la grammatica, ma più il fatto di scrivere della propria vita che potrebbe essere imbarazzante. Quindi si dovrebbero scegliere dei fatti, degli avvenimenti di cui non si ha paura di raccontare e che potrebbero non essere imbarazzanti.

  • DJGoRdY scrive:

    Per me questo genere letterario anche se è poco citato infatti esistono pochi libri pensa che ti faccia aprire la mente perchè comunque se un vuole leggere una autobiografia in modo giusto si dovrebbe mettere in lui e per ciò dovrebbe vedere la vita sotto un’altra dimensione e penso che questo possa far riflettere.

    Direi che c’è bisogno di scrivere in modo diverso ciò che intendi dire perché così non è chiaro. :-(

  • Brik scrive:

    Secondo me, questo genere letterario non è proprio un genere letterario.
    Dico questo perchè è un racconto di se stessi dove io metto le basi del mio testo e non che devo seguire degli schemi precisi.
    Ma questa è una cosa molto bella perchè sono io il regista del mio racconto!

    :-)

  • Giuly scrive:

    Secondo me l’autobiografia è facile da scrivere perchè scrivi di te stesso perciò sai tutto ciò che ti serve.

  • Trottolina98 scrive:

    Per me l’autobiografia è un racconto che ti può trasmettere delle emozioni perché, leggendo la vita dell’autore: dalla la carriera, le abitudini e sopratutto dei i sentimenti, ti può “passare” delle emozioni che l’autore ha provato come gioia, felicità, tristezza, delusioni, ecc,ecc.
    A me non piace molto questo genere perché devi: prima selezionare gli avvenimenti della tua vita che vuoi raccontare e poi, come nella biografia, non puoi inventare niente della tua vita se no i lettori prendono i tuoi avvenimenti veri invece che falsi. (conclusione non chiarissima)
    Il linguaggio non è come il nel diario che è molto personale e puoi scriverci “quello che ti pare” , ma è un linguaggio soggettivo (forse volevi dire più curato) .

  • Trottolina98 scrive:

    SCUSI PROF. MI POTREBBE CANCELLARE L’ULTIMO COMMENTO CHE HO FATTO???
    ho scambiato l’autobiografia con la biografia. le scrivo il commento giusto.

    Ok. Fatto!

  • ♥--->αfяєttα ◕◕ ^_^ ●_● scrive:

    Io sono perfettamente d’accordo con Gigia, e poi, secondo me, le autobiografie in cui si parla della carriera sono noiosissime e lunghissime, soprattutto quelle di Wikipedia ( di solito) !!!!!!!

    Attenzione! Forse ti riferisci alle biografie e non alle autobiografie, che non si trovano per altro in Wikipedia! :-(

  • Gigia scrive:

    Molte autobiografie che ho letto le trovo abbastanza noiose, non perchè non siano belle ma perchè, soprattutto quelle dei cantanti, attori ecc. raccontano in particolare della loro carriera e, secondo me, raccontare autobiografie serve più a se stessi che alle persone che leggono il nostro libro.
    Infatti, credo che se io da grande volessi scrivere un’autobiografia, racconterei di più di come sono cambiata nel tempo o di come potrei migliorare e non delle mie svolte sulla carriera e la mia educazione; lo sciverei solo se proprio centrasse sul mio sviluppo come persona;. Certo le persone famose caratterialmente cambiano soprattutto per via della carriera ma anche quando tornano indietro nel tempo, a quando non erano ancora conosciuti, tutto è incentrato sulla musica se uno è un cantante per esempio, ma poco sulla famiglia, gli amici e i pensieri più profondi ecc. Queste ultime cose per me sono le argomentazioni (i contenuti) più importanti perchè grazie a “quelle basi” si cambia migliorando o anche peggiorando.

    Bene. Grazie per il commento personale. :-)

  • Muriella scrive:

    Trovo questo questo genere letterario molto interessante perchè trovo molto bella l’idea che ognuno può possa scrivere la propria autobiografia. A me, al contrario di Saretta98, piace leggere le autobiografie; non so cosa mi attrae nelle autobiografie ma le adoro. Sono il mio genere letterario preferito!!!!
    E’ bello anche il fatto di poter mescolare insieme gli elementi soggettivi ed oggettivi, in più l’autore non scrive tutto ciò che gli è accaduto ma solo ciò che ha influenzato maggiormente la sua vita.

    Bene bene! :-) Anche la forma. Occhio solo al congiuntivo! :-)

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Io penso che l’autobiografia non sia molto facile da scrivere. Una persona racconta di una piccola parte della sua vita in modo specifico sopratutto a volte soffermandosi sulle sensazioni o su cose che a quell’epoca lo avevano colpito molto.
    Io come dice Saretta98 non avrei molta voglia di scrivere una mia autobiografia ma l’importante è che chi la scriva sia convinto, felice di farlo.

    :-)

  • Saretta98 scrive:

    IO penso che l’autobiografia sia un testo complesso e pieno di riflessioni future e passate.
    A me non è che mi piaccia molto leggerla ho o scriverloa, ma mi piace molto l’idea che chiunque possa fare l’autore della propria autobiografia. L’importanza importante è che abbia voglia di descrivere la sua vita.
    Non credo di avere voglia di scrivere una mia autobiografia ma un’ altra cosa che mi piace e che si possono mescolare elementi soggettivi ed oggettivi.

    Non conosco titoli di testi di questo genere.

    Attenzione a qualche erroraccio, speriamo solo di battitura?! :-)

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