In via Fatebenefratelli a Milano si trova la Questura. Qui si trova anche l’ufficio stranieri in cui chiedere il permesso di soggiorno e trattare le pratiche relative.

Un tempo la via era associata a lunghe code, storie difficili, situazioni complesse che gli stranieri si ritrovavano a vivere dentro e fuori dagli uffici della Questura.

Il racconto che abbiamo letto ce ne offre alcune immagini.

Che senso ha per voi la storia letta?

In quale situazione e in quale relazione sono i personaggi? Che idea vi fate ?

Per saperne di più sugli uffici della Questura/Migrazione cliccate qui.

16 Commenti a ““Fatebenefratelli””

  • Wr3nT scrive:

    Prof mi scusi sono un po’ rimbambito il commento c’è!!! 😉

  • Wr3nT scrive:

    Prof non mi fa scrivere!!!!! Il computer mi dice questo : Identificato un commento duplicato; sembra che tu abbia già scritto questo commento!

  • Wr3nT scrive:

    La storia che abbiamo letto mi ha colpito ma purtroppo succede veramente perchè, secondo me, noi non vogliamo assolutamente che, questa povera gente, prenda la cittadinanza.
    Questa cosa mi ha colpito molto perchè da questo racconto si capisce l’ignoranza di certa gente che non accetta e non vuole cittadini stranieri.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    La storia che abbiamo letto è reale, capita a chiunque voglia un permesso di soggiorno, come la povera Muriel, che, ormai anche lei è da anni che chiede il permesso, ma senza risultati.
    Il ragazzo pensa che per lui sia arrivato il giorno buono di ricevere l’amato e aspettato permesso dopo tutti i “Torni domani” del commissario.
    Finalmente, dopo aver aspettato ore, arriva il suo turno e….per colpa della fine dell’inchiostro della penna il maresciallo con voce rigida gli dice:”Torni domani”.
    Secondo me il ragazzo dopo essere stato rifiutato per l’ennesima volta si sente anche un po’ tradito, invisibile.
    Dopo tutto ciò, il ragazzo se ne va senza ribadire, non replica, ma semplicemente esce dall’ufficio senza dire una parola.

  • Trottolina98 scrive:

    Racconto una situazione/ gruppi/ realtà che penso di conoscere ma effettivamente no.

    Una situazione tutt’oggi reale è la discriminazione dei senza tetto.
    Vengono considerati, dagli adulti, dei ladri e dai bambini come “i cattivi” che vivono in mezzo alla strada.
    Queste sono opinioni reali, che si sentono in giro,mentre cammini, in metropolitana, dappertutto.
    Ma che cosa ne penso io?
    Io pensavo che tutte le persone senza tetto non fossero brave persone, ma persone da cui stare lontani.
    Ma perché pensavo queste cose?
    Perché le persone ti riempono la testa di sciocchezze, di cavolate, solo perché, forse, hanno più paura loro di te.
    Adesso, ascoltando e vedendo la televisione, ho capito che alcuni “ senza tetto” sono padri o madri italiani e non senza lavoro e quindi non riescono a pagare la casa o non riescono a trovare del cibo.
    Voi che cosa ne pensate?

  • Giuly scrive:

    Secondo me la storia che abbiamo letto è realtà, come Muriel ci ha spiegato che bisogna aspettare molto per avere il permesso di soggiorno. i due personaggio: il Maresciallo tratta l’emigrato in modo antipatico, menefreghista, lo tratta come un “burattino”.
    La mia idea è, perché complicare le cose per niente, tanto alla fine il permesso di soggiorno glielo dovranno pure dare.

  • Bob Banfi scrive:

    Secondo me, la fine di questo racconto è divertente perchè, cerca di avere il permesso di soggiorno ma viene sempre rimandato per qualche motivo.
    Se fossi stato lui NON avrei mai protestato per qualunque motivo, perchè è già tanto che è in Italia e figuriamoci se protesterebbe, Lo rimanderebbero a casa.

  • MtNaGo scrive:

    Anche secondo, me questo racconto mette in relazione la difficoltà che le persone hanno per avere un permesso di soggiorno.
    il protagonista si sente anche un po’ sconsolato, perchè tutte le volte che va in questura per avere il permesso di soggiorno, gli dicono di tornare il giorno dopo.
    Quando pero’ arriva l’indomani in cui il protagonista e’ sicuro di poter prendere il permesso di soggiorno, ad inpedirglielo è la penna, alla quale manca l’inchiostro, che costringerá il protagonista a tornare il giorno dopo per l’ennesima volta.
    Secondo me la prof ci ha fatto leggere questo racconto per farci sapere quanto è difficile avere il permesso di soggiorno oggi in italia.

  • Mury<3 scrive:

    Io ho provato in prima persona che cosa vuol dire prendere il permesso di soggiorno. Ora lo Stato ha promosso una nuova legge, quando un extracomunitario deve rinnovare o inserire un figlio deve presentarsi in questura con il/i figlio/i. L’attesa è snervante, aspetti per ora che ti chiamino ma non accade. Quando finalmente tocca a te ti dicono di passare un altro giorno per ritirare il permesso ma prima bisogna andare alla posta, io ci sono stata, ho dovuto aspettare sette ore. Siamo entrati alle nove del mattino e siamo usciti alle quattro del pomeriggio, ho fatto in tempo ad andare a fare un giro per negozi, prendermi due gelati, comprarmi una borsa nuova ed accompagnare mio padre in banca.
    Siceramente, non vedo l’ora di essere intervista perchè mi pice essere un soggetto unico, una persona che può raccontare cose che gli altri possono solo immaginare.

  • fabi <3 (: scrive:

    Prof io l’ho fatto su carta glielo copierò qui!

    Va bene! Copialo quando puoi che questo scambio dei vostri commenti mi pare interessante! :-)

  • DJGoRdY scrive:

    Provo ad esprimere il concetto con espressioni più adeguate:
    Questo racconto narra della storia di un ragazzo immigrato che cerca di ottenere il permesso di soggiorno in Italia; questo permesso gli viene negato anche molte volte in modo scherzoso ma con una presa in giro, come faceva il maresciallo,inventandosi motivi sempre più stupidi per non concedere questo permesso di soggiorno. Io se fossi stato nei panni del ragazzo e se fosis stato trattato in quel modo indignitoso (meglio indegno) e disumano mi sarei subito ritirato e me ne sarei andato da questo paese che non ha ancora capito che si sta prendendo in giro da solo.

    :-)

  • Trottolina98 scrive:

    Nel racconto lo straniero cerca, invano, da alcuni giorni di ottenere il permesso di soggiorno, nel nostro paese.
    Ogni volta li dicono di ritornare il giorno dopo per alcuni motivi, che il testo non descrive, ma in questa occasione lo rimandano indietro perché era finito l’inchiostro.
    Se io fossi stato lui mi sarei arrabbiato e avrei protestato; ma la mente di un immigrato è diversa dalla nostra: lui non si permetterebbe mai di protestare, noi si.
    Lo straniero mi sembra molto determinato, perché anche dopo tanti tentativi è ancora lì, ad aspettare il suo permesso di soggiorno.
    Il maresciallo non mi sta tanto simpatico perché si sente troppo superiore, si crede chissà chi, non mi piacciono le persone così, poi tratta gli immigrati, da quanto ho capito, male come stracci, non dovrebbe perché anche loro sono esseri umani proprio come noi.

  • Saretta98 scrive:

    Una spiegazione breve della storia può essere:
    un ragazzo va in questura per richiedere il permesso di soggiorno che vorrebbe da molto tempo.
    Oggi è sicuro che verrà accontentato e che non tornerà più in quel luogo, almeno per ora.
    Durante tutta l’attesa Yau è molto nervoso, si impne di calmarsi, rischia di essere buttato fuori perchè voleva fumare, ma poi finalmente tocca a lui, è il suo turno.
    Si siede alla scrivania e vede la faccia rssicurante del Maresciallo e lui lo ringrazia, mille e una volta, non smette mai durante tutto il colloquio.
    Ma poi le paorele:”è finito l’inchiostro torna domani” lo distuggono, per una semplice buffonata doveva ritornae.
    Il ragazzo di colore secondo me è andato a chiedere il permesso di soggiorno perchè voleva crearsi una vita e non voleva rimanere nell’illegalità, ma non era disposto a fare certe cose pur di averlo.
    E’ un ragazzo deciso che non molla la sua idea.
    Lo si può capire dalla costanza che aveva per ottenere il permesso di soggiorno.
    Era in grado di autocontrollarsi e di frenare le proprie azioni in momenti in cui si richiedeva la serietà.
    Dava fiducia e certezza anche alle persone che non lo giudicavano, non lo consideravano.
    Ad esempio per il maresciallo, aveva stima una grande stima di lui, perchè era la persona che lo poteva far uscire da li.
    Invece per il maresciallo era un gioco, una prese in giro, avrebbe potuto mettere l’inchiostro ma non l’ha fatto, prchè gli piace vedere sul viso delle persone che stanno dall’altra perte della scrivania la sofferenza, il dispiacere, la delusione: è un narcisista.
    E’ scortese nei modi di fare e di comportarsi con le persone che fanno file di giorni interi per poi arrivare nel suo studio e farsi dire :”torna domani”.
    E’ prsuntuoso perchè crede di essere superiore, più grande e forte e di manovrare la vita delle persone accettando e rifiutando il loro permesso di soggiorno come se fossero pedine degli scacchi sulla scacchiera.
    E’ povero d’animo, perchè guarda solo le carte e non l’istruzione, la cultura e la moralità, giudica le persone che stanno dall’altro lato della scrivania soo da pezzi di carta.
    Io penso che non riuscirei a fare il suo lavoro perchè non vorrei mai vedere le persone tornare a casa con un “NO” stampato in volto.
    Il mio comportamento non sarebbe così aspro nei loro confronti.
    Mostrerei più rispetto ed educazione perchè provo stima per le persone che lottano per restare vive e non si arrendono, non si scoraggiano se trovano un masso che gli blocca la strada.

  • CioccolasamenteMury<3 scrive:

    La situazione del testo è una situazione molto comune per gli extracomunitari che vogliono inziare la loro avventura in Italia.
    Ci sono due personaggi, il Maresciallo e l’extracomunitario che racconta la vicenda dal suo punto di vista. Il Maresciallo è la classica figura della legge contro l’immigrazione, come scrive DjGordy, si inventa la scusa che è finito l’inchistro pur di non dargli il permesso di soggiorno.
    Mentre l’extracomunitario rappresenta l’immigrato che cerca nuova vita in Europa ma senza molto successo. Quel “torni domani” alle sue orecchie suonava come una tortura perchè voleva dire che anche per il prossimo giorno non avrebbe potuto avere il suo permesso di soggiorno.
    Io penso che questa storia voglia farci vedere che in fondo un immigrato, una volta che è arrivato in Italia, non ha finito di preoccuparsi di essere preso dalla polizia perchè finchè lui non ha il permesso di soggiorno non potrà girare libero per le strade italiane.

  • MtNaGo scrive:

    Anche secondo me questo racconto, mette in relazione ladifficolta’ che la gente ha per avere un permesso di soggiorno.
    Secondo me questo il protagonista si sente anche un po’ sconsolato, perche tutte le volte che va in questura per avere il permesso di soggirno, li dicono di tornareil giorno dopo.
    Quando pero’ arriva il giorno in qui il protagonista e’ sicuro di poter prendere il permesso di soggiorno, ad inpedirglielo è la penna che ha una carenza di inchiostro, che costringerá il protagonista ad tornare il giorno dopo per l’ennesima volta. Secondo me la prof ci ha fatto leggere questo racconto per farci sapere quanto èdifficile avere il permesso di soggiorno oggi in italia.

  • DJGoRdY scrive:

    Questo racconto per me mette in relazione la realtà e quello che si vive di fatto tutti i giorni con l’ironia, perchè volutamente lo scritto fa dire al maresciallo di no al permesso di soggiorno tramite qualche che scusa assurda come l’ultima perchè addirittura riesce ad inventarsi che è finito l’inchiostro della penna.Tutti sappiamo,anzi, soprattuto noi italiani sappiamo che gli immigrati che emigrano per venire nel nostro paese e noi siamo “BABBI” che li facciamo venire sono tanti ma alcuni sono veramente delle persone che magari hanno studiato e meriterebbero un lavoro ma purtroppo l’altra buona parte non fa così e perciò come dicevo prima adesso c’è un po’ lo stereotipo del “NO NERO, NERO BRUTTO, LADRO” io credo questo sia uno stereotipo profondo che la gente non prende seriamente e accetta perchè è come se avessero davanti un paraocchi. (assolutamente non tutti la pensano come ho scritto)
    Ps.Spero di non essere stato troppo duro.
    DESTINATARIO: ITALIANI.

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