Domani il gruppo di radio del secondo quadrimestre andrà alla Feltrinelli di piazza Piemonte per assistere ad una campagna il cui nome è il razzismo è una brutta storia promossa da

Feltrinelli sul tema dell’antirazzismo.

Questa campagna sostiene diverse associazioni fra cui: il festival del cinema africano e l’Italia sono anch’io; lo scopo della campagna è riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte.

Il 21 marzo è la giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, l’Arci in collaborazione con la casa editrice e le librerie Feltrinelli che è partner della campagna Il razzismo è una brutta storia, ha organizzato diversi appuntamenti sulle condizioni dei migranti.

3 Commenti a “Il razzismo è una brutta storia”

  • |--------->_*Afragola*_<----------| scrive:

    L’incontro che abbiamo fatto alla feltrinelli è stato molto interessante, in quanto abbiamo visto 10 minuti di ogni film dei tre sul razzismo che ci erano stati proposti.
    Il castello è un film ambientato nell’areoporto di Malpensa, nel quale si effettuavano controlli nelle valigie soprattutto degli stranieri. Quelli che facevano questo lavoro dicevano che erano dei controlli antidroga, anche sel compierli invadevano la privacy dei passeggeri per esempio leggendogli i messaggi. Mi ha colpito quello che ha detto un povero straniero mentre subiva questi “controlli”: “Ma sono passate tante persone e state controllando solo me… è perchè sono negro?”
    Mare chiuso invece parla di testimonianze di immigrati che non sono riusciti ad arrivare nel paese desiderato. A me è piaciuto perchè fa capire la sofferenza di quelle persone che magari hanno perso la famiglia per riuscire a trovare lavoro in un altro paese. White man invece parla di un ragazzino di una faimiglia nera che nasce invece bianco e viene discriminato e picchiato. Non mi è piaciuto tanto, ma penso che non abbia senso giudicare un film se se ne ha visti solo 10 minuti quindi magari mi sbaglio. Anche dopo il film abbiamo parlato con i registi che ci hanno dato degli approfondimenti sui loro film, anche se i registi di white man non erano presenti. E’ stato interessante ma se devo essere sincera dopo un po’ mi stavo addormentando perchè si fermavano 20 minuti su ogni domanda.

  • αngi scrive:

    L’incontro è stato abbastanza interessante.
    Abbiamo visto 10 minuti di tre film, che avevano come argomento princpale il razzismo.
    i film si chiamavano: il castello, chiamato così da una citazione di Kafka, Mare chiuso e White man.
    Il castello è un film che fà vedere i cotrolli che si fanno agli immigrati che arrivano all’areoporto.
    Infatti il regista ci ha detto che per fare il film, ha dovuto recarsi all’areoporto di Malpensa.
    Mare chiuso invece racconta storie di immigrati che hanno cercato di trasferisrsi dal loro paese ma che sono stati respinti.
    Infatti nei primi dieci minuti del film, abbiamo visto la storia di un uomo che ha dovuto far partire sua moglie in cinta e che lui non è riuscito ad andare insieme a lei.
    Mentre White man raccontava la storia di un ragazzo nato bianco, in Libia.
    Per colpa di questo fatto il ragazzo viene picchiato.
    Dopo aver visto i film abbiamo intervistato i registi e fatto qualche domanda.

  • adminchiara scrive:

    Molto bene, grazie Lorenzo per queste informazioni sulla campagna e domani speriamo di imparare qualcosa in più nell’incontro con alcuni registi che presentano al festival i loro lavori sul tema dell’immigrazione.

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