Ascoltate l’audio: Vittorio Gassman legge “L’infinito” di Giacomo Leopardi

Sapete fare altrettanto? Forse di meglio?

Oggi abbiamo cominciato a parlarne in classe e a vedere un po’ come è costruita la poesia ma soprattutto che cosa esprime. Eravate un po’ affaticati ma riascoltandola e rileggendola, che cosa vi viene in mente?

Vi piace? Vi comunica qualcosa? Insomma cominciamo a condividere qualche commento. Rucordatevi che ci interessano i vostri non quelli scritti da altri che trovate in internet!

Ecco qui il testo

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,

e questa siepe, che da tanta parte

dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati

spazi di là da quella, e sovrumani

silenzi, e profondissima quïete

io nel pensier mi fingo, ove per poco

il cor non si spaura. E come il vento

odo stormir tra queste piante, io quello

infinito silenzio a questa voce

vo comparando: e mi sovvien l’eterno,

e le morte stagioni, e la presente

e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s’annega il pensier mio:

e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

2 Commenti a ““L’infinito””

  • fabi <3 (: scrive:

    A me Questo audio mi ha aiutato molto a capire le pause e farmela entrare meglio in testa!

    Fabi: non si dice a me mi!!!!!! Oramai direi che dovresti saperlo! Tu che dici???

  • DJGoRdY scrive:

    Grazie a questo audio che ha postato la prof. per noi, credo che si riescano a capire meglio i segni di punteggiatura, le pause, e magari sia anche più vacile la memorizzazione attraverso un prodotto non solo visivo ma anche audio.:)

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