Cos’è per voi la felicità?

A che immagini la assocereste?

Per Montale è difficile da raggiungere e instabile.

Questo il testo che trovate anche sull’antologia

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
e’ dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case

10 Commenti a “La felicità di E. Montale”

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Io penso che la felicità sia un’emozione che arrivi all’improvviso, tutto d’un tratto e che sia così bella, magnifica che tu ti ci abitui e ne sei contento/a e quando meno te lo aspetti svanisce, se ne va, lasciandoti delusa/o, triste, con un vuoto all’interno.
    Alla felicità secondo me ci si può arrivare solo se siamo pazienti, pazienti di aspettare, aspettare qualcosa a cui potrebbe arrivare ma che, anche, non potremmo sperimentare.
    La felicità è dentro tutti noi, ma solo coloro che riescono ad aspettare tanto poi ne faranno buon uso e ne beneficeranno per più tempo.
    Concludendo io direi che la felicità è un’emozione indescrivibile, che ti aiuta, ti fa sentire bene, ma che poi, subito dopo, ti lascio deluso/a, triste, con un vuoto, un dolore all’interno difficile da “riparare”.

  • fabi <3 (: scrive:

    Secondo me la felicità è qualcosa di immenso e bellissimo che dura pochi istanti. E’ un emozione stupenda difficile da raggiungere e difficile da mantenere.
    Felicità raggiunta, si cammina
    per te sul fil di lama.
    Agli occhi sei barlume che vacilla,
    al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
    e dunque non ti tocchi chi più t’ama.
    Questo paragrafo secondo me significa che per arrivare alla felicità è molto difficile si cammina su una lama ovvero si ha sempre il rischio di cadere ed è doloroso.Lo paragona al ghiaccio che s’incrina sotto il piede secondo me significa che è talmente fragile che si può rompere subito.
    Mentre nel secondo paragrafo per me dice che la felicità è spiacevole quando la si perde come quando i bambini perdono la palla tra le case.
    Io la felicità la paragono al sorriso dei miei amici e al sole che c’è sempre ma quando non c’è è orribile , c’è solo tristezza nient’altro.

  • adminchiara scrive:

    E’ difficile descrivere che cosa sia la felicità ma i vostri commenti sono personali e interessanti.
    La poesia, con i suoi segreti e le sue parole precise mai a caso, forse serve proprio a questo: a permetterci di ascoltare cosa il poeta cerca di dirci per poi perderci nella nostra riflessione. Con gusto, con sincerità, un po’ spaesati, talvolta incerti, fino a mettere a fuoco ciò che intuiamo, pensiamo, sentiamo!
    Grazie per i commenti scritti…chissà se ce ne saranno degli altri???

  • ▒ℒąŋƇḝ▒ scrive:

    Felicità.
    Assume diverse forme,
    diversi significati;
    ognuno può essere ciò che vuole
    però quasi nessuno può essere felice:
    tormentato, angosciato, afflitto.
    La felicità è come la parte oscura di una medaglia,
    sempre per poco tempo c’è luce
    e per tutto il resto buio.
    Felicità la si trova nel deserto
    sotto forma di miraggio inesistente.
    E’ qualcosa di illusorio
    che si scrive solo nelle opere,
    è un sentimento astratto
    che non si può intendere.
    Ognuno di noi si troverà in gabbia
    torturato dalle forze maligne della felicità.
    Non cercarla, non chiamarla,
    non si presenterà.
    Anzi, ti avevo avvertito…
    adesso sei succube e schiavo,
    goditi la malinconia.
    T’inganna, è bugiarda,
    mente, non te ne accorgi
    come un pesce che abbocca all’amo,
    cadi nella rete.

    :-) Mi piace questa idea di rispondere in versi!

  • Trottolina98 scrive:

    Secondo me la felicità è un sogno che ognuno di noi ha, ma che non si avvererà mai.
    Questa felicità, certo, puo’ esistere, ma te la devi conquistare e andarla a cercare, se proprio la vuoi, perché, secondo me, noi parliamo tanto della felicità, ma non sappiamo che cos’è veramente, e quindi troviamo degli esempi per paragonarla, facendoci delle illusioni.
    Da una parte ha ragione Montale perché non sei mai felice e anche quando lo sei veramente non dura molto.
    Scusate, ma questo giro di parole sta ha significare che noi umani non saremmo mai felici, perché la felicità è irraggiungibile e deludente
    Io associo alla felicità un immagine di una mamma che ha appena avuto un bambino, all’immagine di due sposi.
    Le mie sono immagini concrete ma secondo me la felicità è come un quadro astratto, ognuno puo’ interpretarla come vuole.

    :-) Interessanti l’immagine del quadro astratto! Forse anche dai colori diversi e vari?

  • Il Buon Leo...( MENO PESSIMISTA ) scrive:

    Io però ho anche una seconda idea sulla felicità, la felicità può essere benissimo in tutto, chi lo dice che la felicità non esiste la felicità si può trovare soltanto nella semplice esistenza che ci da la forza di stare al mondo, ogni piccolo gesto ci può far fare un sorriso, e quindi renderci felici la idea che ho espresso prima non centra nulla con quella che ho espresso adesso ma possono essere due modi di vedere la felicità e io modestamente non so da che parte schierarmi anche se ho scritto tutto ciò, credo che sia veramente difficile trovare una risposta universale, forse impossibile.

    E’ davvero difficile schierarsi e poi magari il pensiero che posso avere oggi sulla felicità sarà diverso da quello che avrò fra qualche tempo o che ho già avuto in passato… Ci piace questa apertura meno pessimista!!! :-)

  • Il Buon Leo...( MENO PESSIMISTA ) scrive:

    Secono me la felicità è qualcosa di irraggiungibile, qualcosa di estremamente lontano, qualcosa a cui si può fare solo riferimento, e si può toccare con mano solo in parte. Questa può sembrare una visione totalmente pessimista, magari per alcuni banale e stupida ma cercherò di esporvi le mie ragioni sul concetto che ho espresso in precedenza. Se ci pensate un attimo, provate a pensare alla cosa più bella che vi è accaduta nella vita, quella cosa in quel momento sarà stata una cosa che vi ha provocato delle emozioni fortissime, ma io vi sfido a rovistare nella vostra mente e vi dico di provare a pensare a qualcosa che comunque al cento per cento non vi facevano essere felici per esempio era la fine della scuola e avevate gli esami oppure dovevate fare i compiti oppure dovevate fare quella cosa che mamma vi aveva ordinato di fare ma voi pur avendo l’oggeto più bello del mondo in mano dovevate fare ecc. Credo che dopo questi esempi mi dobbiate dare per forza ragione ( eccetto casi in qui si è salvata la vita di una persona ecc.) quindi io credo che provare felicità su una cosa, che sia oggetto che sia desiderio realizzato ecc, sia impossibile perchè nella vita nello stesso tutto va bene ma tutto va male.
    La mia opinione può sembrare banale e insulsa, forse priva di fondamenta ma per fortuna nel mondo, in quasi tutto, la gente si può esprimere liberamente e io l’ho fatto solo con i miei pensieri senza badare agli altri.

    Non direi che è insulsa la tua opinione!

  • Giuly scrive:

    Secondo me la felicità dipende da se stessi, da come si è fatti e dal comportamento. Non è impossibile , ma forse non ce se ne rende conto perché dura un attimo.
    Io associo la felicità al cibo soprattutto perché quando si è tristi si cerca di dimenticare o di consolarsi con il cibo , alla pallavolo, agli amici, all’amore.

  • Gigia scrive:

    Dai primi due versi si capisce subito che Montale ritiene la felicità difficile e dolorosa da raggiungere.
    La felicità viene definita fragile attraverso delle metafore, un esempio, è l’immagine della fiamma che tremola e che quindi, non è stabile.
    Infatti, nella prima strofa le parole connottano immagini di incertezza.
    Mentre, nella seconda strofa, le parole richiamano spesso serenità e dolcezza.
    La parte però, che mi ha colpito di più è stato l’ultimo verso, in cui attraverso l’immagine del pianto di un bambino vuole dare l’idea che non sempre la tristezza può essere soddisfatta.
    Io penso che trovare la felicità sia impossibile, anche se un sogno bellissimo, ci puoi arrivare vicino, ma non sarai mai del tutto felice.
    Quando penso alla felicità, penso a una sensazione di gioia e leggerezza che arriva all’improvviso e che ti fa sentire in sontonia con il mondo, importante.
    La felicità avviene quando meno te lo aspetti, facendoti dimenticare del mondo circostante e di tutti i suoi problemi.
    Infine, credo che la felicità esista, ma raramente la si trova.

    Bene :-)

  • Saretta98 scrive:

    Felicità.
    C’è chi dice che non esiste, c’è chi dice che solo un’altra parola creata dall’uomo senza senso, c’è chi dice invece che quando si è felici si riesce a fare tutto quello che si vuole.
    C’è chi dice che la felicità esiste ed è un percorso stretto che potrebbe franare, un percorso che richiede fatica ma che poi ripaga.
    C’è che dice che quando si è arrivati sulla cima di questo ripido sentiero alcune volte si deve scendere e quindi si lascia là in cima l’elemento che ci aiuta a vivere in modo sereno: la felicità.
    C’è chi dice che la felicità è come un filo che congiunge due montagne e quando sei lì in mezzo al filo con sotto i tuoi piedi il nulla, è difficile riuscire a credere che la felicità sia quello che noi desideriamo.
    Io dico che la felicità è difficile da raggiungere ma ancora più difficile è rimanere felici.
    Perchè quella felicità dura pochi attimi, pochi istanti, ma sono quei pochi istanti in cui tu ti senti libero, leggero semplicemente e solamente felice.
    Ma la vera domanda è: si è mai stati felici?
    Si è mai riusciti a provare per un attimo una scintilla di vitalità che parte dal cuore e che riesce a riscaldare tutto il corpo?
    Quando si guarda una persona che si ama negli occhi senza dire una parola oppure quando dopo mesi di allenamento si riesce a vincere una gara e quindi a portare a casa un bel trofeo oppure quando si vince un superenalotto e il mondo dello shopping si apre davanti ai propri occhi compare sui nostri volti un sorriso a trenta due denti e compare un senso di libertà profondo che le parole, il nostro linguaggio quotidiano, non riescono a descrivere.
    Questi esempi sono tre tipi di felicità: emotiva, sportiva e materiale.
    Quella più importante secondo me è quella affettiva, perchè non c’è niente di più bello che guardarsi negli occhi con la persona che sia ama.
    Quindi io paragono la felicità ad una molla che scende e sale mentre la felicità va e viene, ma è proprio questo il bello perchè così si assaporano quei momenti come se fossero i primi ogni volta.

    :-) Una visione (ciò che dici e le immagini a cui fai riferimento) molto personale e interessante!

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