Dopo aver letto il libro, ricostruito la storia di Enaiat trovate qui sotto un’intervista fatta a Fabio Geda e ad Enaiatollah.

Guardate i video se volete ascoltare le voci dell’autore e del protagonista  che ci dicono perché il titolo o dell’emozione di rileggere ogni volta il passato, il messaggio trasmesso…

Intervista 1 parte

Intervista 2 parte

Enaiat e il messaggio che ha voluto dare

13 Commenti a “Intervista a Fabio Geda e a Enaiatollah Akbari”

  • ♥--->αfяιnα αfяєttα<---♥ scrive:

    Questo libro è stupendo e mi ha fatto commuovere molto la fine. Io, per 8 anni lontana da mia madre, non sarei mai riuscita ad andare avanti! Vorrei fare un complimento a Enaiatollah. E’ stupendo anche vedere lo scrittore e il protagonista raccontare con la loro voce invece che con le parole scritte sul libro questa storia, e il lavoro che abbiamo fatto su questo libro mi è piaciuto molto. Quindi: un commento strapositivo!! E grazie a Fabio Geda che ha visitato il nostro mitico blog!! Spero che apprezzi il nostro lavoro 😀

  • Fabi scrive:

    Non mi aspettavo davvero cosi Enaiat,me lo aspettavo con un viso più sciupato e meno capellone.
    Davvero interessanti le interviste soprattutto mi ha colpito quando Enaiat dice che lui ancora si emoziona ad rivedere la sua storia scritta in un libro.Anche se mi ha colpito molto quando dice che lui ha paura di essere escluso da tutti e si fa questa domanda: “Ma cosa vi ho fatto,perchè non posso venire alle feste con voi..??”
    Davvero mi ha colpito molto questa domanda!!
    Grazie a questo libro ho imparato a guardare e a essere più curiosa quando vedo un clandestino e mentre gli passo difronte penso alla storia di Enaiat che mi fa riflettere sulla loro storia.
    Vorrei tanto avere la possibilità che Enaiat venisse nella nostra scuola in modo da intervistarlo.

  • Trottolina98 scrive:

    E’ molto più emozionante ascoltare la voce di Enaiatollah, raccontare le sue vicende che leggerle sul libro.
    Si vede molto che quando parla è emozionato, perchè è difficile raccontare una parte della sua vita, così dolorosa.
    Sicuramente me li immaginavo diversissimi, ma comunque mi sembrano delle persone che quando parlano ti fanno pensare.
    Mi ha colpito molto, quando Enaiatollah dice che ha paura del silenzio.

  • Giuly scrive:

    è stato emozionante sentirlo parlare e vederlo perché io non riuscirei a parlare dei ricordi brutti e secondo me prova molto dolore ma anche felicità di avercela fatta di aver sempre continuato ad andare avanti anche con la paura.

  • Mumu scrive:

    Io non so se avrei potuto leggere il libro e, soprattutto, sopportare quei tristi ricordi. Già io se faccio una figuraccia o mi capita qualcosa di brutto, anche se insignificante, cerco di scacciarlo dai miei ricordi. Ma non conto e una figuraccia e un conto è il rilegge con gli occhi parole pesanti che, dentro, di schiacciano perchè cercare di non ricordare la paura della morte, di non farcela è una delle cose più difficili. Enaiatllah ha avuto davvero molto coraggio nel leggere il suo libro perchè, in fondo, anche se non lo ha scritto lui, è suo, è la sua storia.

  • Brik scrive:

    Devo dire la verità , anch’io mi aspettavo diversi i due .
    Andando al succo quello che Enaiat dice ma anche Fabio é che non bisogna soffermarsi sulla storia di Enaiat ma che é un esempio di ogni clandestino . Bisogna pensare in generale la situazione di queste persone .
    Enaiat come mi aspettavo dice che per lui leggere la SUA storia é come riviverla e infatti non lo dice in maniera “sollevata”.
    Da questa intervista quelli della radio possono trarre qualche dritta.

  • Patissimo98 scrive:

    Fabio me lo aspettavo cosi’ com’era ma più’ alto.Enahiat melo aspettavo coi capelli lisci.
    Secondo me Enahiat e’ felice di leggere la sua storia e pensa che e’ stato fortunato.

  • Patissimo98 scrive:

    Io non mi aspettavo Enahiat così in teoria me lo sarei immaginato più alto e con i capelli lisci.Fabio me lo aspettavo cosi ma un po’ più basso.
    Enahiat secondo me e

  • Gigia scrive:

    Io non so se avrei avuto tutto il suo coraggio, perchè un conto è essere in quella situazione, un altro è salvarsi da quella vita e poi trovarla scritta in un libro.
    Credo che se fossi stato lui, il libro non credo che l’avrei letto, perchè io essendo una ragazza abbastanza sensibile su questo genere di situazione, avrei fatto fatica a reggere il peso di quei ricordi.
    La cosa che mi ha impressionato di più di ciò che lui ha detto durante l’intervista, come ha scritto Angy, è il fatto di non aver paura della morte ma del silenzio, e in effetti ha ragione perchè è vero che la morte primo o poi arriva ma il fatto di non essere accettati perchè la gente ci vede diversi lascia una grande impronta nella vita di una persona, per non parlare di un ragazzo o addirittura di un bambino.
    Un’altra cosa che mi ha lasciato molto sorpresa è stata prioprio vedere lui nell’intervista perchè, avendo letto il suo libro, io me lo immaginavo ancora come un bambino di dieci anni.
    Con i miei compagni in classe abbiamo anche discusso molto sul fatto della gente che quando scive il libri calchi molto su questo genere di situazioni, io sinceramente sto “dalla parte” di Fabio Geda perchè è vero che quello che ha passato Enaiat è molto triste però ci sono anche cose belle, tipo il fatto che durante il suo viaggio lui abbia conosciuto molta gente importante e sia cresciuto molto, forse fin troppo, avendo iniziato a lavorare da bambino; però se fosse rimasto a casa sua, credo che non avrebbe mai potuto vedere la vita da altri punti di vista.

  • DJGoRdY scrive:

    Io non mi aspettavo così Enhaiat e mi ha fatto un po’ di effetto vederlo così; sapendo quello che Fabio aveva scritto me lo immaginavo diverso, più grande.
    Però devo dire che l”intervistaha funziona anche nella parte tecnica.

  • Saretta98 scrive:

    Secondo me, Enaiath è stato molto coraggioso perchè insieme a Fabio Geda ha scritto il libro, ma poi ha anche rilasciato interviste per far capire a noi ragazzi che c’ è gente che sta molto peggio di noi e che per quel poco è comunque contenta. Un gesto che mi è piaciuto che ha fatto Enaiat è stato che va nelle scuole a raccontare la sua vita e quello che ha sofferto.
    Riguardo le paure di Enaiath, non so come faccia un essere umano ad allontanare una persona dalle festa con gli amici, dalle uscite solo perchè è straniero pur sapendo quello che ha vissuto.
    Un’ altra cosa che mi ha colpito di Enaiat è che dice :”Questo lo faccio per gli Afghani che vivono in situazioni peggiori delle mie.”
    Io vorrei fare qualche domanda ad Enaiat e mi piacerebbe poterlo invtervistare. Se accadesse gli domanderei:
    1) Con tua madre hai stabilito un rapporto a distanza o non la senti più?
    2) Secondo te le persone che ti allontanano perchè lo fanno,sai spiegarlo?
    3) Durante la tua vita hai provato molte emozioni ma soprattutto paura se tu incontreresti il poliziotto che ti ha preso l’orologio cosa faresti?
    4) Se incontrassi i tre ragazzi con cui attraversasti il mare in canotto che emozione e che parole diresti e proveresti?
    5) Quando eri arrivato in Italia e hai iniziato ad andare a scuola ti chiamavano secchione; a te dava fastidio? Che emozioni hai provato?
    6) Ha scritto un libro con l’aiuto di Fabio Geda ma cosa ne pensi che ad alcuni immigrati non diano il permesso di soggiorno e li rimandino da dove sono venuti?
    7) Infine, se tu fossi stato al posto di tua madre cosa avresti fatto?

    Vorrei fare anche alcune domande a Fabio Geda:
    1) Che emozioni ti ha trasmesso la storia di Enaiat?
    2) Secondo te Enaiat che persona è nel senso di carattere?
    3) Credi che tu avresti avuto la forza di andare avanti come ha fatto Enaiat o non ce l’avresti fatta?
    4) Se tu fossi nei panni della madre di Enaiat cosa avresti fatto?
    5) Se tu avessi vissuto la vita di Enaiat credi che avresti ancora paura della morte?
    6) Come sei riuscito a contattare Enaiat?
    7) Infine tu saresti stato dalla parte dei Pastun o degli Hazara e perchè?

  • M@Rg¥ scrive:

    Sinceramente io Enaiatollah e Fabio Geda me li immaginavo diversissimi ma a parte questo da quanto ho sentito nell’intervista come ha detto Angelica Enaiat adesso ha ancora un po’ paura per esempio di non stare in gruppo e anche da come racconta la sua vicenda per me sente ancora le emozioni, il dolore che ha provato viaggiando e arrivando in Italia.

  • αngу◕‿◕ scrive:

    Mamma mia è molto più emozionante sentire e vedere Enaiatollah raccontare la vicenda che è successa quando i Talebani sono venuti e hanno chiuso la scuola,perchè mi da un po’ di tristezza perchè si vede che un po’ fa fatica a raccontare: mi ha impressionato anche quando ha detto che ha ancora paura e che ha paura di stare in silenzio, di non stare in un gruppo e dice, se tu mi odi voglio avere una motivazione.
    Enaiatollah mi sembra proprio saggio.

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento