Già che stiamo lavorando sulla poesia, il nostro ultimo testo dell’anno per la Palestra di memoria è tratto dall’Ode al giorno felice di Pablo Neruda. La poesia è più lunga ma noi ci fermiamo alle prime due strofe. Esistono molte traduzioni della poesia per cui non stupitevi se ne troverete delle altre.
TESTO N.13 (31 maggio 2017)
 Questa volta lasciatemi
esser felice.
Non è successo nulla a nessuno,
non sono in alcuna parte,
accade solamente
che son felice
in tutte le parti
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che ci posso fare, sono
felice,
sono più innumerevole
dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
e sotto l’acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
alla mia cintura,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tratto da: Pablo Neruda, “Ode al giorno felice”.
Qui una versione in spagnolo, lingua madre del poeta nato e vissuto in Cile.
ODA AL DÍA FELIZ
ESTA vez dejadme 
ser feliz, 
nada ha pasado a nadie, 
no estoy en parte alguna, 
sucede solamente 
que soy feliz 
por los cuatro costados 
del corazón, andando, 
durmiendo o escribiendo. 
Qué voy a hacerle, soy 
feliz.
Soy más innumerable
que el pasto
en las praderas, 
siento la piel como un árbol rugoso
y el agua abajo, 
los pájaros arriba, 
el mar como un anillo 
en mi cintura,
hecha de pan y piedra la tierra 
el aire canta como una guitarra.