Eccoci qui come tutti gli anni…si avvicinano le feste ed è tempo anche per il concorso letterario natalizio!

Quale sarà il tema di quest’anno?

Recuperando il lavoro fatto sull’autobiografia (e potete andare a rivedervi le caratteristiche sull’antologia) il tema riguarda il ricordo di uno o più episodi della vostra vita particolarmente importanti per voi.

Titolo

Immaginate di essere persone importanti e che vi venga chiesto di scrivere alcune pagine della vostra autobiografia e raccontate. Non c’è bisogno che partiate dall’inizio, anzi abbiamo visto che non molto cominciano proprio dai primi giorni di vita. Pensate e scegliete voi alcuni momenti che secondo voi varrebbe la pena far conoscere al grande pubblico ed entrate nei dettagli, ricostruite con cura gli ambienti e le situazioni, raccontate qualcosa delle persone che in quei momenti erano importanti e perché. Insomma scrivete come se doveste darci una fotografia parlante di qualche momento della vostra vita.

Al concorso partecipate tutti e la consegna è il primo giorno di lezione (il 7 gennaio) sia che scriviate sul blog che sui fogli del quaderno. In questo caso i fogli andranno nominati come se fosse una verifica. blocco-scrittore

Una giuria selezionerà il o la vincitrice che verrà premiato/a oltre che con un bel voto anche con un regalo.

 

Un Commento a “Concorso letterario natalizio!”

  • Francesca scrive:

    TRE RICORDI SPECIALI DI NATALE

    E anche quest’anno Natale è arrivato!
    Quando ero piccola il Natale per me era stupendo perché arrivava Babbo Natale e, se ero stata brava, mi portava tanti regali e poi perché nell’aria c’era molta magia…
    Il mio papà la mattina del 25 dicembre riprendeva me e i miei fratelli con una videocamera mentre aprivamo i regali sotto l’albero, che si trovava ai piedi della scala che porta in mansarda, invece mia mamma non voleva mai farsi riprendere e se papà “disubbidiva” lei si arrabbiava.
    Era il 25 dicembre 2003 quando papà ha iniziato a fare questi video (che oggi guardo ancora e mi emoziono ogni volta) e io avevo appena due anni, mio fratello diciassette, mentre quello più piccolo aveva solo sei mesi.
    Era il primo Natale di Gabriele!
    L’albero di Natale era posizionato su un tavolino bianco ricoperto di carta colorata rossa perché altrimenti il mio fratellino avrebbe potuto rompere tutto; era abbellito con molte palline e altre decorazioni di colore rosso e oro.
    In cima all’albero c’era un lungo puntale oro, scendendo si potevano osservare lucine che si accendevano e si spegnevano in continuazione, ghirlande con mille brillantini, fiocchi, Babbi Natale di vari materiali (di stoffa, di pasta di sale, di vetro, ecc.), pacchettini piccolissimi, angioletti creati con della pasta e in seguito colorati di oro e campanelle di varie forme.
    Io la notte di Natale dormivo con i miei genitori al piano di sopra perché avevo paura di vedere Babbo Natale e la mattina seguente, quando scendevo le scale di casa, vedendo moltissimi pacchetti mi riempivo di gioia ed entusiasmo.
    Volevo subito aprirli tutti!
    Continuavo a ripetere alla mamma: ” Hai visto? Hai visto quanti regali?”.
    Il regalo che mi è piaciuto di più, e che tra l’altro per caso ho aperto per primo, è stato il pupazzo Cucciolo di Biancaneve e i Sette Nani; Cucciolo aveva un vestito di colore verde acido, una cintura nera con la fibbia oro e un cappello di colore lilla.
    Quando l’ho tirato fuori dal sacchetto il mio viso si è illuminato, poi l’ho portato subito sul divano dove c’erano anche gli altri nanetti di stoffa, li ho contati e poi ho esclamato: “Manca Brontolo! Manca Brontolo!”.
    (Quando ero piccola adoravo il cartone animato di Biancaneve e perciò mi immedesimavo nella principessa e avevo tutti i pupazzi dei Sette Nani, che possiedo ancora nella mia camera su una mensola).
    In seguito ho aperto altri regali e ho ricevuto una lavagnetta, un puzzle dei delfini, una bambola di nome Alice, ecc.
    Aiutavo mio fratello Gabriele a scartare anche i suoi regali ma a lui interessava solo la carta perché faceva rumore e la stellina che era appiccicata sopra perché brillava. :-)
    Parlavo in continuazione, commentavo tutto e non smettevo mai di guardare i miei nuovi giochi… e quando qualcuno mi faceva arrabbiare, perché mi voleva far fare altro, urlavo come una pazza e facevo una specie di ruggito come un leone inferocito durante un attacco di cacciatori.
    A pranzo ci riunivamo con i parenti e festeggiavamo tutti insieme.
    Quella sera erano rimasti a mangiare le mie zie e i miei nonni materni, il mio papà ci filmava e ci faceva molte foto mentre noi eravamo seduti sul divano a chiacchierare.
    Mi piaceva molto anche il presepe: dentro alla capanna si trovavano Maria, Giuseppe e Gesù bambino e sul tetto c’era un angioletto; in lontananza si potevano osservare delle casette piccole e tre signori che si avvicinavano e portavano un dono ciascuno: erano i Re Magi.
    Tutte le statuine erano paffutelle e mi facevano ridere.
    Ma la cosa che adoravo di più era un piccolo alberello addobbato con lucine colorate che, dopo aver schiacciato un pulsante, cantava una canzone di natale: Jingles Bell.
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    24/25 Dicembre 2005
    Avevo 4 anni e mezzo e alcuni miei parenti erano venuti a casa mia per festeggiare insieme la Vigilia del Natale.
    Io e la mia mamma avevamo pitturato, con una bomboletta spray bianco lavabile sui vetri della sala, una candela, un pupazzo di neve, una stella, un albero di Natale, un angioletto, un pacchetto con un grande fiocco e altri simboli del Natale.
    La scala di casa era decorata con un ghirlanda tutta oro con brillantini e sullo scalino più largo c’era una pianta con tanti fiori: le stelle di Natale.
    L’albero era pieno di colori: sembrava un arcobaleno perché lo avevamo addobbato con molti accessori variopinti.
    Alcune decorazioni le avevamo fatti io e la mia mamma con della stoffa o con della carta.
    In giro per la casa erano esposti i lavoretti miei e di mio fratello fatti all’asilo.
    Abbiamo festeggiato insieme e poi tutti a dormire perché era la notte in cui arrivava Babbo Natale!
    La mattina seguente, dopo aver aperto tutti i doni arrivati durante la notte, siamo andati a casa dai miei nonni a Crema.
    Abbiamo festeggiato ancora e sono arrivati altri regali!
    Quello che mi è piaciuto di più è stato un completino tutto rosa da ballerina di danza classica: un tutù, le calzine con le scarpettine e un cerchietto.
    Ero davvero molto contenta perché io da piccola alcune volte sognavo di diventare un brava ballerina.
    Durante le vacanze natalizie è scesa molta neve ed il 3 Gennaio, il giorno del compleanno di mio papà, io e mio fratello più piccolo (Alessandro invece non poteva aiutarci perché si era fatto molto male alla spalla) abbiamo costruito un bellissimo e grande pupazzo di neve in cortile!
    Gli avevamo messo due rametti al posto delle braccia, tre piccoli sassi come bottoni e altri due come occhi, un vecchio cappellino di lana in cima alla “testa” e una lunga carota faceva da naso.
    ——————————————————-Qualche anno fa per festeggiare il Natale io e la mia famiglia siamo andati in montagna con alcuni nostri amici.
    Precisamente a Chiesa in Valmalenco.
    Avevamo alloggiato in un Bed & Breakfast molto piacevole e ospitale dove al mattino per colazione c’erano sempre dolci, torte, pane e marmellata, ecc., tutte cose squisite!
    È stata una settimana molto fredda e nevicava frequentemente, io e mio fratello Gabriele ci siamo divertiti molto insieme ai nostri amici, Chiara e Alessandro, perché sciavamo, pattinavamo sul ghiaccio e giocavamo con la neve sempre insieme.
    Quando sciavamo io e Chiara usavamo gli scii, mentre mio fratello e Alessandro lo snowboard; facevamo percorsi diversi: noi prendevamo le funivie e scendevamo sulle piste di varie difficoltà, mentre loro facevano percorsi appositi per i ragazzi nello Snowpark.
    Invece quando giocavamo con la neve ci piaceva tanto scendere da una montagnetta con lo slittino o andare in una specie di “Casa della Neve” (era una grotta fatta interamente di neve e ghiaccio) dove potevi entrare e ammirare un grazioso albero di Natale fatto di ghiaccio o in alternativa potevi andare sul “tetto” e scendere ai lati con uno scivolo.
    Una sera, con le nostre famiglie, abbiamo preso un grande gatto delle neve di colore giallo e nero per arrivare in un rifugio in cima alla montagna che non era raggiungibile in macchina o a piedi, lì poi abbiamo cenato con pizzoccheri, polenta e carne.
    Per tornare a casa ci hanno accompagnato con una motoslitta che trainava una slitta più grande da 10-15 posti, in cui c’erano delle panche una dietro l’altra, faceva freddissimo ma in compenso è stato divertentissimo!
    Era una notte limpida e stellatissima, la luna illuminava il percorso in mezzo al bosco, quando curvavamo ci sembrava di cadere nel strapiombo di fianco a noi.
    Che paura e che emozione!
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