Non riesco a stare fermo…
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A proposito di solidarietà e diritti
Il post di oggi parlerà della Lega del Filo d’Oro, una Onlus con sede a Osimo, in provincia di Ancona, che si occupa di offrire aiuto a bambini, giovani e adulti sordo ciechi, che hanno particolari e specifici bisogni L’associazione è stata fondata nel 1964 da Sabrina Santilli, anche lei sordo cieca e un gruppo di volontari per poter aiutare le persone più bisognose ad imparare ad essere autonome e a vivere felici. Oggi in Italia ci sono più centri territoriali e il più vicino a Milano si trova a Lesmo, nei pressi di Monza.
Essere Sordo ciechi
La missione della Lega del Filo d’Oro è di offrire assistenza, educazione e riabilitazione: solo in Italia sono tantissimi i bambini e gli adulti costretti a vivere confinati in casa, in un buio e silenzioso isolamento, perché non sono in grado di muoversi autonomamente, molti hanno difficoltà nel comunicare e gesti semplici come vestirsi, riconoscere le stanza e muoversi in casa possono diventare impossibili.
L’Importanza della Comunicazione
Se una persona non sente e non vede, come comunica con il mondo esterno? Si sa che la comunicazione è una parte fondamentale e imprescindibile di ogni persona, anche se sordo cieca. Comunicare non significa solo parlare, ma vivere: imparare a conoscere il mondo, le persone che ci sono accanto, esprimere noi stessi ed entrare in contatto con il mondo esterno.
Ecco che la Lega del Filo d’Oro si impegna a insegnare e usare altri sistemi di comunicazione che privilegiano, per esempio, il tatto o i gesti.E’ diventato compito di molti operatori, medici e volontari insegnare e diffondere questi metodi di comunicazione alternativi affinché bambini, giovani e adulti sordo ciechi non siano più soli.
Per chi vuole approfondire e per non dimenticare che al mondo ci sono persone con bisogni e problemi diversi dai nostri, ecco il sito della Lega del Filo d’Oro: www.legadelfilodoro.it.
Testo di S. Carboni
Voi che cosa ne pensate? Conoscete qualcuno che vive queste difficoltà? Ve ne hanno parlato in altre occasioni? Che cosa, secondo voi, si potrebbe fare per aiutare i ragazzi con questo tipo di bisogni? Avete dei suggerimenti anche per qualcosa che potremmo fare noi?
Alla marcia per i diritti
Venerdì 18/11 siamo andati alla marcia per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza organizzata a Milano da Unicef e Arciragazzi.
La marcia ha più un valore simbolico e sui diritti abbiamo infatti lavorato in classe prima di andarci, tuttavai è anche un modo per “dare voce” ai bambini e ai ragazzi che sfilando per le vie centrali di Milano si fanno notare. Molti adulti italiani e stranieri si sono, infatti, affacciati alle finestre dei bei palazzi del centro o sono usciti davanti alle vetrine o, ancora, hanno rallentato il passo per lasciarci passare cercando di capire di che cosa si trattasse. Diciamolo è abbastanza insolito vedere un corteo di soli ragazzi e bambini!
E voi che cosa ne pensate? Vi è piaciuto partecipare alla marcia? Pensate che serva a far conoscere un po’ di più i diritti della Convenzione?
Il relitto
Be’, nel pieno della notte, in mezzo alla tempesta, con quell’aria di mistero, mi sentivo come si sarebbe sentito qualunque altro ragazzo a vedere quel relitto triste e abbandonato nel fiume. Volevo salire a bordo e curiosare un po’ per vedere che cosa c’era rimasto. All’inizio Jim non ne voleva sapere. “Io a fare lo scemo sui relitti non ci vado. Ora ci va tutto abbastanza bene, e allora perché andiamo a complicarci la vita? Magari c’è uno a fare la guardia su questo relitto”.
M. Twain, Le avventure di Huckleberry Finn
Immagina di essere Robinson o Venerdì
Immagina di essere Robinson, primo abitante dell’isola e di raccontare chi sei, quali sono le tue qualità, quali sono i tuoi difetti, i successi che hai raggiunto, le cose di cui ti occupi durante il giorno, quali sono le tue paure e ciò che pensi essere immensamente importante, i luoghi dell’isola in cui ti piace stare, ecc.
Racconta in prima persona come se stessi scrivendo a qualcuno che non conosci ma che speri possa un giorno raccontare la tua storia di naufrago disperso su un’isola deserta.
Oppure scegli di essere Venerdì, il secondo abitante dell’isola, giunto un giorno su una piroga insieme ad altri indigeni. Quali sono le tue capacità e le tue qualità, cosa ti piace fare e cosa no, come sei arrivato sull’isola e come vivi la relazione con Robinson; che cosa ti fa paura e quali sono le tue occupazioni, i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi desideri, ecc.
Anche in questo caso racconta in prima persona.
Cerca di entrare nella parte e utilizzando le informazioni che hai raccolto finora dal libro “Venerdì o la vita selvaggia” e dall’idea che ti sei fatto prova a scrivere con molti dettagli, in modo da far “vivere”il personaggio.
Ecco gli audio registrati dopo aver scritto i testi a coppie!
In ordine: Andrea e Daniele; Alice T e Martina; Camilla e Mirko Q., Sara e Bea
Mi sono perso…
Moby Dick
Moby Dick, romanzo scritto da Herman Melville nel 1851 è stato letto e raccontato in tanti modi. Ci sono diversi film girati fin dagli anni Trenta ed esistono anche alcune versioni in fumetto, come quelle realizzate da Bill Sienkiewicz o da Dino Battaglia più recentemente.
Guardate questo video che riassume la storia letta oggi in classe con un’animazione.
Vi sembra che l’atmosfera di suspance e di avventura, il senso del rischio della lotta emerga meglio nel testo o nelle immagini? Sapreste dire perché?
Un racconto di avventura
Scegli una delle tre tracce e scrivi un testo di almeno 30 righe.
• Immagina di essere un esploratore del 1400. Stai partendo alla volta delle Indie e stai radunando intorno a te un equipaggio che ti accompagnerà nel tuo rischioso viaggio.Descrivi il tuo stato d’animo e i mezzi di cui ti servirai per portare a termine la tua avventura.
• Inventa un racconto d’avventura ambientato su un’isola deserta in cui, per una serie sfortunata di cause, il tuo protagonista ha fatto naufragio. Fai una descrizione
particolareggiata del luogo e del personaggio e immagina quali potrebbero essere per lui i pericoli in quest’isola selvaggia.
• Federico/a è il protagonista del tuo racconto d’avventura. Si trova a una festa in maschera, a uncerto punto si allontana dagli invitati, esce in giardino per cercare un amico e…
Istruzioni per l’uso
1)Ricordati quali sono le caratteristiche viste finoraavventura o controlla sul quaderno/libro di antologia.
• Scegli di ambientare la storia in un luogo reale ma misterioso
● all’inizio del racconto presenta il tuo protagonista in una situazione tranquilla
● inserisci un imprevisto che movimenti la narrazione
● racconta qualche episodio, situazione in cui il protagonista si trova e come risolve/supera gli ostacoli
• termina il racconto con una soluzione positiva per l’eroe.
2) Scegli di scrivere qualcosa che conosci almeno un po’ in modo da poter mettere molti dettagli. Se ti mancano le idee apri i libri di storia, di geografia e cerca le informazioni di cui hai bisogno su luoghi e personaggi.
3) Cura il lessico e usa nomi e aggettivi, avverbi precisi che aiutino a dare colore alla tua storia.
4) Rileggi e correggi accenti, apostrofi, h, verbi sbagliati, ecc.
Altri video sui diritti umani (1)
Oggi abbiamo letto insieme e discusso sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (DUDU) e abbiamo visto qualche video.
Ne riporto qui alcuni riferiti ai diritti che avete individuato come più importanti per voi.
Potete scrivere nei commenti quale diritto della DUDU avete scelto e perché è così importante per voi. Io ne elenco solo alcuni di quelli da voi detti. Aggiungete il vostro se manca.
Art. 3 Il diritto alla vita
Art. 11 Diritto ad un processo giusto
Art. 13 Diritto alla libertà di movimento e di residenza
Art. 16 Diritto a fondare una famiglia
Art. 18 Diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione
Art. 19 Diritto alla libertà di opinione e di espressione
Art. 24 Diritto allo svago e al riposo
Art. 28 Diritto a vivere in un mondo in cui i diritti e le libertà siano rispettati
Rap per i diritti
In vista della marcia per i diritti dei bambini e dei ragazzi del 18 novembre, cominciate a guardare questo video e a imparare le parole. Alla fine della marcia lo canteremo.
Provate a fare attenzione alle parole. Le condividete? Nel senso che vi sembrano corrispondere a quello che pensate oppure no? Rispondete motivando il vostro punto di vista, andando oltre al semplice sì o no. Proviamo a dare spazio alle idee e ai pensieri personali! 🙂