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Cartoline d’estate!

Ciao a tutti!!!
Eccomi di nuovo qui a lanciarvi una proposta suggeritami recentemente: scambiarci 4 chiacchiere a distanza per raccontare dove siamo e quale/quali sono le cose o i luoghi o i giochi, le attività che ci stanno accompagnando durante questa estate!!
Una specie di cartolina vietuale 🙂
Chi inizia?

Cari ragazzi

Ciao!

Ho scritto prima ai vostri genitori ma ora ho proprio voglia di scrivere a voi visto che siete i più diretti interessati. Avete oramai saputo tutti che l’anno prossimo non ci sarò.  Per tanti motivi mi sono trovata a dover scegliere di cambiare senza poterlo rimandare ad un altro anno. Sarebbe complicato spiegarvi perché non potevo aspettare e quindi passo oltre.
Ci tengo molto invece che sappiate tre cose per me importanti:

  1. Ho imparato un sacco di cose lavorando con voi: ascoltandovi quando esponevate le vostre idee, i vostri suggerimenti, ma anche quando mi raccontavate il libro letto, il gioco inventato, o perchè un testo vi piaceva oppure no. Ho imparato ogni giorno qualcosa e rimpiangerò un sacco i vostri testi creativi in corsivo: a volte assurdi, a volte un po’ “scarsi”, spesso buffi e accattivanti.
  2. Mi sono divertita e sono stata bene in classe con voi e non posso dire di essermi annoiata. Nonostante qualche momento lento in cui avete cercato in modo trasparente di perdere tempo, nonostante qualche testa sul banco o qualche macello in giro, direi che siamo riusciti a fare un sacco di cose interessanti e molto spesso diverse tra loro, il che non succede sempre a scuola!
  3. Ho per voi molto affetto e molta stima. Di ognuno di voi apprezzo molto la capacità di mettersi in gioco, a volte tanto, altre magari un po’ di meno, ma comunque avete accettato di osare: osare scrivere, osare leggere, osare inventare giochi per raccontare una lezione, osare farsi registrare, osare imparare a memoria tutti i nostri testi, osare a mettersi nei panni di… Il primo giorno di scuola quasi tutti pensavate di non sapere fare molto in italiano e che né leggere né scrivere fosse il vostro forte. Beh direi che avete dimostrato il contrario. Ora non vi fermate 🙂

A tutti voi auguro di continuare a guardare le cose da più punti di vista e a non accettare mai facili spiegazioni che non vi convincano. Vi auguro di costruire giorno per giorno la vostra strada e che questa sia felice, allegra e anche un po’ saggia. 

Questo blog contiene tanti vostri pensieri, testi, parole e nei prossimi mesi cercherò di aggiungere immagini o pezzetti che ancora non ci sono. Il blog resta qui e potrete anche scriverci nei mesi prossimi, quando vorrete e senza voto! 🙂

A presto

La proff

Compiti per l’estate

Classe 2G vacanze estive Nel caso sventurato in cui i coccodrilli attacchino il vostro zaino e mangino il diario o il vostro quaderno…o nell’incredibile caso in cui i pirati vi derubino delle vostre preziose cartelle, ecco qui i compiti per l’estate; un po’ da leggere, un po’ da scrivere, un po’ da inventare, un po’ (molto poco da studiare)!

Fateli un po’ alla volta 🙂

Ode al giorno felice – Neruda

Già che stiamo lavorando sulla poesia, il nostro ultimo testo dell’anno per la Palestra di memoria è tratto dall’Ode al giorno felice di Pablo Neruda. La poesia è più lunga ma noi ci fermiamo alle prime due strofe. Esistono molte traduzioni della poesia per cui non stupitevi se ne troverete delle altre.

TESTO N.13 (31 maggio 2017) Questa volta lasciatemi
esser felice.
Non è successo nulla a nessuno,
non sono in alcuna parte,
accade solamente
che son felice
in tutte le parti
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.

Che ci posso fare, sono
felice,
sono più innumerevole
dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
e sotto l’acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
alla mia cintura,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tratto da: Pablo Neruda, “Ode al giorno felice”.

Qui una versione in spagnolo, lingua madre del poeta nato e vissuto in Cile.

ODA AL DÍA FELIZ

ESTA vez dejadme
ser feliz,
nada ha pasado a nadie,
no estoy en parte alguna,
sucede solamente
que soy feliz
por los cuatro costados
del corazón, andando,
durmiendo o escribiendo.
Qué voy a hacerle, soy
feliz.
Soy más innumerable
que el pasto
en las praderas,
siento la piel como un árbol rugoso
y el agua abajo,
los pájaros arriba,
el mar como un anillo
en mi cintura,
hecha de pan y piedra la tierra
el aire canta como una guitarra.

Emozioni in poesia

In questo spazio scrivete:

  1. la poesia che avete scritto  in classe
  2.  una poesia su un’altra emozione a scelta tra queste che vi propongo.  Ricordate di essere concreti, cioè di pensare bene alla situazione in cui provate o avete provato quell’emozione; ai dettagli del luogo, della  situazione, degli oggetti, pensate a che cosa scatena l’emozione…Lavorate con l’immaginazione per definire le “immagini” che volete trasmettere al lettore e che lo aiutino a sentire la vostra emozione!

Emozioni tra cui scegliere: GIOIA/ALLEGREZZA; DISPERAZIONE; DOLORE; COLPEVOLEZZA; IMBARAZZO; VERGOGNA; SODDISFAZIONE; DELUSIONE; VITTORIA; INNAMORAMENTO; DOLORE; TERRORE/PAURA; TRISTEZZA

25 anni fa moriva Falcone…

25 anni fa moriva Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia in un attentato a Capaci, a pochi chilometri da Palermo, sulla strada che va dall’aeroporto verso la città.
Il presidente  Mattarella lo ha ricordato ieri con queste parole: Per Falcone la mafia non era invincibile”. Giovanni Falcone  diceva che “la mafia non è affatto invincibile e che occorre, piuttosto, rendersi conto che si tratta di un fenomeno terribilmente serio e molto grave”. E aggiungeva che “si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando tutte le forze migliori della società”. “Come interprete, e capofila, di queste energie migliori, ha svolto, con coraggio e determinazione, la sua opera. Era, infatti, convinto – come ebbe a scrivere- che ‘perché una società vada bene…basta che ognuno faccia il suo dovere’“. (La Repubblca)
Nella strage di Capaci persero la vita anche la moglie di Falcone, Francesca Morvillo, e gli agenti della Polizia di Stato Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

La poesia e i colori

Oggi abbiamo parlato della poesia e dei colori e provato a leggere due testi: “Il temporale” di Giovanni Pascoli e “Girotondo” di Alfonso Gatto. In entrambi i testi i poeti fanno riferimento ai colori degli oggetti e dell’ambiente per “colorare”  la poesia e rafforzare il significato che vogliono far emergere (il gioco allegro, la libertà nella poesia di Gatto) o per spingere il lettore a “vedere” la scena ( Pascoli).

Ci sono tante poesie che mettono in risalto i colori e le luci come se fossero dei quadri fatti con le parole invece che con i colori.

 

Ascoltate la poesia “I limoni” di  Eugenio Montale, poeta italiano premio Nobel per la letteratura vissuto nel 1900.  
Quanti colori trovate che immagini vi vengono in mente? Fate un elenco
Quale luogo viene descritto? Assomiglia ad un luogo che conoscete?