12 pensieri su “C’era un gran baccano…”

  1. C’ ERA UN GRAN BACCANO
    Un giorno di scuola, non mi ricordo bene il giorno, ero in classe ed era entrata la prof che e: ha iniziato a spiegare le cose di spagnolo. Ad un certo punto le persone c’è tutti quelli di classe tutti, hanno iniziato a parlare come se la prof non ci fosse. Persone che cambiavano posti, gente che si nascondeva… ma (non voglio fare nomi.
    La prof faceva finta di niente.…………
    P.S Anche io chiacchieravo molto e lo ammetto..……..

    Come abbiamo detto in classe, nel testo più che raccontare un fatto avresti dovuto descrivere i rumori, la situazione di caos e di disordine che invece emerge appena. Cura di più la scelta delle parole: chi è la “gente” in una classe? Meglio scrivere: gli alunni, i compagni, i ragazzi, ecc.. Infine, non hai bisogno di mettere mille puntini alla fine delle frasi. Ne basta uno o al massimo tre, ma solo se vuoi lasciare in sospeso la frase.

  2. C’ ERA UN GRAN BACCANO

    C’ era un gran baccano, si urlava e si gridava.
    La gente correva e nel salone i passi rimbombavano come fosse stato attaccato loro un megafono.
    Le orecchie soffrivano e gemevano dal dolore perchè nel chiasso esagerato non capivano più niente.
    Le bocce le seguivano poichè per urlare rischiavano di slogarsi da sole. E così anche le pance che, pur con l’aiuto delle guance, non trattenevano più il cibo, inghiottito in quantità esorbitanti dai partecipanti alla festa.
    E tra rutti e chiacchiericci, parole e parolone, io ero lì che per parlare e farmi capire dovevo usare la lingua dei sordo muti e per riuscire a muovermi dovevo diventare un formica, (sempre che non mi avessero schiacciato).
    Ed è allora che pensai: “Se mio cugino fa ancora una festa e mi invita che non si aspetti che io ci vada venga“.

    Bene! Rendi l’idea del baccano nella sala della festa in modo originale e preciso. Ottima la chiusura inattesa 🙂

  3. C’era un gran baccano…
    C’era un gran baccano durante la lezione di spagnolo, le mie orecchie erano distrutte, mi sentivo assordato, non riuscivo a capire da dove provenisse il rumore. Era insopportabile, assomigliava alle urla delle persone che vanno su l’OBLIVION, una montagna russa che c’è a Gardaland (un parco divertimenti), e stava diventando insopportabile. Chiesi alla prof se potevo andare in bagno per distrarmi dai rumori, lo sentivo dappertutto stava diventando un tormentone, mi affacciai alla finestra e vidi un elicottero dell’ambulanza parcheggiato nel cortile della scuola,: probabilmente alla prof di storia a furia di urlare è era svenuta. Da oggi il rumore degli elicotteri mi tormenterà per sempre.

    Bene, soprattutto quando cerchi di dare l’idea delle urla, facendo un paragone con quelle del lunapark. Dovresti sempre cercare di arricchire di particolari ciò che descrivi in modo che il lettore riesca a farsene un’idea precisa. Non capisco la frase finale che mi pare scollegata completamente dal resto. Attenzione alla punteggiatura.
    🙂

  4. C’ERA UN GRAN BACCANO…
    Il giorno 12/12/2016 alle 13:50 in classe c’era un gran baccano perchè stavamo decidendo il nome del testo che stavamo per scrivere. Il nome titolo del testo era: “C’ERA UN GRAN BACCANO”.
    A me non piaceva perchè pensavo che ersarebbe stato a molto difficile (che cosa? bisogna specificarlo!) scrivere, ma in verità (meglio: in realtà) non lo è stato molto., Alla fine quando abbiamo finito di scrivere la profesoressa ci ha fatto leggere il testo che avevamo scritto, il mio testo preferito è stato quello di Fabio perchè era rap. Non era proprio molto rap però come lo leggeva Fabio era divertente.

    Bene Andrea. Fai attenzione a come costruisci le frasi. A volte una virgola o un punto rendono il testo più scorrevole e piacevole. 🙂

  5. C’era un gran baccano, negli ultimi 5 minuti della scuola i miei compagni di classe e anch’io urlavamo e sbattevamo i piedi rumorosamente. Non me ne rendevo conto che che quella cartella erasarebbe stata l’ultima cartella delle elementari e anche l’ultima ad essere così leggera. Una volta che avevamo fatto quasi tutti le cartelle la maestra ci aveva detto di uscire e di metterci in fila. Scendevamo le scale e una volta che siamo scesi stavamo aspettando sulle scale l’ultimo minuto e trenta secondi della scuola elementare, stava per suonare e infine è suonata l’ultima campanella delle elementari. Tutte le classi iniziavano a fare “popoporopo…. è la scuola finità è ” e questa frase l’abbiamo ripetuta 3-4 volte. Mentre uscivo dalla scuola mi sono chiesto: “E ora. cosa farò per tre mesi senza compiti? Starò insieme a dei miei compagni delle elementari? ” e mi sono fatto anche molte domande.

    Bene! 🙂

  6. Stavo tornando a casa, ero in macchina con mio papà, mia mamma, Carlotta, A nere e Zoe.
    Mia mamma aveva un gran mal di testa perché c’era Andrea che cantava urlando, mia sorella che cantava che parlava al telefono con il fidanzato, mio padre che urlava per dire di abbassare la voce, il cane che abbaiava perché mio papà urlava e in fine c’ero io che ridevo come una matta perché mi faceva ridere il casino che si era formato in macchina.
    C’era un baccano assurdo si sentiva pure fuori dalla macchina e tutte le persone ci guardavano male, io ero imbarazzata ma nello stesso tempo la situazione della mia famigli mi faceva ridere.

  7. C’era un gran baccano , mi sembrava un vulcano ,e l’urlo di un bambino prepotente sbuco face dosi potente .
    Quel bambino aveva una dentiera , ad occhio tutta intera ma circolava come una stonata che cantava.
    Mi sa che la parala si pesante e anche un bel Po calante.
    Chido

  8. Strilli fastidiosi, urla implacabili, canzoncine stonacchiate si diffondevano per casa con la rapidità di un temporale.
    Io stavo impazzendo, le mie povere orecchie chiedevano pietà, il mio cane mi corse incontro con grande rapidità, cercava aiuto, aiuto da parte mia, che iniziavo a spazientirmi tantè che volevo scappare via, via da quel baccano che probabilmente avrebbe provocato un uragano.

  9. C’ERA UN GRAN BACCANO
    Era venerdì 4 marzo 2016 , io e Alice siamo andate al firma copie del libro di Benji & Fede.
    Per arrivare alla Mondadori, in Duomo , abbiamo preso la metropolitana; già lì c’era molto gente.
    Uscite dalla metropolitana , in Duomo , non sapevamo verso che direzione andare, ma dopo pochi passi lo capimmo immediatamente , dalla folla di ragazze in ” fila ” , che arrivava quasi nella piazza del Duomo .
    Non avevo mai visto in vita mia una folla di queste dimensioni!!!
    Ci mettemmo in fila del nostro settore.
    Eravamo agitate , almeno io ero super agitata, non potevo crederci che dopo qualche ora avrei visto i miei idoli!!
    All’improvviso Benji & Fede si affacciarono al balcone del megastore , nessuno se lo aspettava ; di conseguenza si sentirono urla , pianti , e risate di gioia……………… di conseguenza ci fu un gran baccano.

    BEATRICE ( :
    <3

  10. C’ERA UN GRAN BACCANO !!
    Era una domenica mattina di non so quale giorno.
    Ero intenta nel dormire quando sentii un gran baccano.
    Volevo alzarmi ma non avevo le forze, misi un piede a terra ma sentii una corrente di aria gelida che si infilzava nel piede come un ago appuntito, lo ritirai sù immediatamente.
    Mi feci forza, corsi alla velocità della luce in cucina e vidi mia mamma che stava raccattando le padelle cadute a terra, impilandole l’una sopra l’altra, caddero nuovamente e fecero un rumore fastidiosissimo , questa volta aiutai mia mamma a metterle a posto . E ritornai nel mio lettino comodo e caldo .
    Camy : )

  11. UN GRAN BACCANO
    Ero in treno che stavo leggendo quando ad un certo punto dovetti fermarmi di colpo perché c’erano dei bambini vicino a me che avevano deciso di iniziare ad urlare come dei matti ,a parlare come delle pentole di fagioli che sembravano non smettere mai e a ridere .
    Ad un certo punto fecero tutto assieme ridevano parlavano e urlavano . Le mie orecchie con tutto questo baccano non c’è la facevano più perché si sentiva un cicalio continuo . Visto che c’erano dei posti liberi decisi di spostarmi

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