Sherlock Holmes e l’arte delle deduzione

Come tutte le altre arti, la Scienza della Deduzione e dell’Analisi può solamente essere acquisita attraverso un lungo e paziente studio. (…) Incontrando un essere umano qualsiasi, il ricercatore impari con una sola occhiata a discernere la storia passata di quell’uomo, il suo mestiere o la sua professione.  Per quanto possa sembrare un esercizio da ragazzi, questo affina la facoltà di osservazione e insegna dove guardare e che cosa cercare”.
Tratto da: Uno studio in rosso di A.C. Doyle

Provate voi ad esercitarvi in questa arte dell’osservazione e della deduzione. Mettetevi nei panni di Sherlock Holmes!

  1. Fate una passeggiata, scegliete un luogo piuttosto frequentato e cominciate ad osservare le persone che lo frequentano, lo attraversano.
  2. Cominciate ad osservare i particolari… prendete qualche appunto sul luogo in generale e su queste persone.
  3. Poi quando vi siete allenati un po’, concentrate lo sguardo su una persona o su una coppia, un gruppo unito di persone, notate i particolari dell’espressione (serena, cupa, felice, arrabbiata, triste, neutra, …), dell’abbigliamento (è curato, è giovanile, è formale, ecc.), il tono della voce, i gesti, ecc. e prendetene nota.
  4. Descrivete la persona/il gruppo osservato con tutti i dettagli che avete colto.
  5. A questo punto provate a fare delle ipotesi: chi è/ chi sono? Che mestiere fa? Che cosa sta facendo in quel momento? Che carattere ha? E’ di fretta o no? Per quale ragione si trova in quel luogo? Lo conosceva già o no? ecc. Sono solo alcune delle molte domande che vi potete fare.

Siate discreti e siate educati! Sherlock era un gran signore dai modi educati,  lo avete letto 🙂

Un pensiero su “Sherlock Holmes e l’arte delle deduzione”

  1. Ero seduto su una panchina vicino alla metropolitana, era tardo pomeriggio , quindi le persone incominciavano ad uscire dal lavoro, alcuni camminavano con passo svelto, altri fumavano una sigaretta, discutendo sulla giornata di lavoro con i colleghi.
    Ad un certo punto la mia attenzione è stata attratta da un uomo di mezza età, con un cappello, con occhiali e una lunga barba, vestito in giacca e cravatta e portava a tracolla uno strumento musicale chiuso in una custodia nera.
    Probabilmente stava tornando a casa da un concerto e non viceversa, dato che nei paraggi non ci sono teatri.
    All’apparenza sembrava una persona estroversa e solare, rilassata, come se la sua giornata stesse volgendo al termine.

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