Abbiamo finito di vedere il film Alla luce del sole, di Roberto Faenza.

Scrivete qui le vostre recensioni! Ricordatevi che una buona recensione deve essere efficace e accattivante!

Abbiamo realizzato anche alcune locandine. Le potrete vedere qui!

7 Commenti a “Recensioni “Alla luce del sole””

  • Mattia Callegari scrive:

    Il film alla luce del sole è un film che mia molto colpito all’inizio sia allo svolgimento perché i ragazzi della strada quando non era ancora arrivato il prete i ragazzi tendevano a fare quello che volevano in strada ovvero rubare cibo, fumare, aprire le macchine. Quando arrivo il prete in città i ragazzi di strada per poco tempo non lo faranno passare, poi dopo quando arrivo alla chiesa andò nel giardino per ristrutturarlo insieme a un ragazzo, poi il prete ritorno alla strada per chiedere hai ragazzi se potevano venire al giardino dopo gli aspetterà un campo di calcio dove si farà una partita, ma un ragazzo denderà a non rispettare le regole e il prete gli dirà di rispettarle. Il prete nel film tenderà a rimettere la chiesa a posto e far venire i ragazzi del posto e far smettere la mafia che si trovavo nella città

  • Federico S. scrive:

    Questo film mi ha fatto capire come i giovani vengano influenzati dalla famiglia e dall’ ambiente in cui vivono e di come una persona tenace cerca di riportarli sulla buona strada.
    Il film parla di Don Pino Puglisi ed è molto profondo perchè in una scena il don fa la messa fuori dalla chiesa per contrastare lo stare nell’ ombra dei mafiosi e ad un certo punto dice:-“Come si fa ad aver paura del sorriso di un bambino?!” e questa frase mi ha colpito molto perchè i mafiosi avevano paura di ciò che faceva Don Puglisi, ovvero far capire ai bambini di persone giuste.
    La cosa che più mi ha colpito è stata quando dei bambini mettevano sulla bara di Don Puglisi un oggetto e mi ha fatto venire in mente la storia dell’ albero che può essere raddrizzato solo quand’è ancora giovane e flessibile.
    Una cosa che mi ha stupito è stata quando un mafioso “un uomo d’onore” firma un assegno da 25 milioni sul collo di una ragazza per affittare una villa con piscina per 15 giorni, perché se io avessi 25 milioni non li spendo per affittare una casa e soprattutto non lo firmerei sul collo di una persona.

  • Francesca scrive:

    NON SMETTERE DI COMBATTERE!
    Cosa fareste se trovaste in una piazza del vostro quartiere una persona per terra con tutto il sangue che gli esce dal collo? E se foste in un pesino mafioso di Sicilia?
    Don Pino Puglisi ha combattuto contro la criminalità organizzata e ha voluto allontanare i bambini da tutti i cosiddetti “uomini d’onore”.
    Ai mafiosi non andava bene che lui si comportasse in questo modo e nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno lo uccisero.
    Il film “Alla luce del sole” racconta la storia di Don Puglisi che arriva nel suo quartiere natale e ormai corrotto.
    Don Puglisi subisce molte minacce e viene anche aggredito e picchiato violentemente durante una notte.
    “Gli uomini d’onore” agiscono nell’ombra, senza mai farsi vedere; mentre la parrocchia risponde sempre alla luce del sole.
    Ci colpisce molto la storia e la famiglia di un personaggio: un ragazzino che alla fine decide di suicidarsi perché non regge più la sua situazione.
    Ha un padre mafioso che un giorno gli disse di uccidere il Don e una madre che non dice mai niente e fa finta di non sentire nulla: si dimostra una persona omertosa.
    Questo film ci è piaciuto tanto perché fa capire che si può sconfiggere con forza, unione, volontà e intelligenza la criminalità organizzata anche in un paesino pieno di mafiosi!
    Francesca, Federico R. e Matteo.

  • RAKXALE scrive:

    A me il film è piaciuto molto anche se in questi ultimi anni abbiamo parlato tanto di legalità.
    La parte che mi ha colpito di più è quando il ragazzo (figlio del mafioso che ha fornito la pistola con il silenziatore) ha cominciato a girare intorno all’albero con don Puglisi e ho pensato “magari gli vuole dire che deve rimanere intorno all’albero, cioè, alla casa.
    Però alla fine di questa scena il ragazzo ridà indietro il crocifisso per dire “buona fortuna” o qualcosa di simile, e successivamente ho ripensato
    alla scena e non ho capito più niente perchè con gli ultimi pensieri che mi sono venuti in testa i primi due hanno perso “valore”.

    RECENSIONE
    Don Puglisi torna nella città natale, Brancaccio, e comincia a capire com’è la situazione nel suo vecchio paese e con l’arrivo delle suore a metà film anche del suo amico d’infanzia, inizia piano piano a convincere tutti a venire alla messa e dopo anche lamentarsi con il sindaco che mafioso anche lui non gli importa niente delle firme raccolte per i lavori delle scuole, parcogiochi, eccetera.
    Alla fine il ragazzo si suicida (e non ho ancora capito il motivo) e i mafiosi fermano il Don in un incrocio a T dove non ha spazi per fuggire sopprattutto perchè era a piedi, dopo averlo sparato i mafiosi se ne vanno e suor Carolina soccorre il Don ormai senza speranze di vita.
    Dopo il funerale il nragazzino che nel film non parla mai (che consegna l’attrezzo per scassinare le serrature) immagina il don Puglisi seduto che gli sorride.

  • Daniel Brigida scrive:

    Questo film mi ha colpito particolarmente per la gioventù che circondava quel paese, perche ai tempi ma anche a adesso in alcune località i giovani vengono predisposti per fare il mafioso ecc,a me ha colpito che dopo alcune situazioni i ragazzi sono riusciti ad entrare in sintonia conle con le idee del parroco.Ma un grande punto di forza di questo film e il principia di lottare sempre e comunque se si vuole raggiungere qualche obiettivo o risultato, perchè quello che il prete in quei posti sono delle cose straordinarie cose che neanche la legge e lo stato hanno mai fatto

  • Nicolo Sibillino scrive:

    Questo film è molto provocante,e se fossi un mafioso sarei molto arrabbiato perché comunque dice cose vere,mi ha colpito il coraggio del don,che dopo essere stato aggredito di notte in camera sua da dei mafiosi che aveva denunciato il giorno prima per aver incendiato la Chiesa,che la messa la celebrava difronte alla Chiesa e sapeva che gli uomini d’onore lo ascoltavano.

  • Vittory01 scrive:

    Don Pino Puglisi è un prete che torna, dopo tanti anni, nel suo paese d’origine, nel quartiere di Brancaccio, dove era nato. Brancaccio è un quartiere malfamato, mafioso e Puglisi già lo sa, ma ci torna con l’intento di migliorare le cose per tutti, per i ragazzi soprattutto. Infatti, il giorno dopo essere entrato nella sua parrocchia, vedendo i ragazzi che giocavano a pallone per strada, li invita a giocare nel campo del suo oratorio. Loro inizialmente sono indecisi, e non vogliono molto, poi invece la situazione cambia, loro si decidono e tutti i giorni vanno in parrocchia. Solo un ragazzo non ha il permesso del padre di andare, perchè il padre, essendo mafioso, non voleva che il figlio andasse in parrocchia perchè i preti gli avrebbero fatto capire che la mafia era sbagliata e lui non doveva capirlo.
    Don Pino rischia molto, viene picchiato nella notte, ma lui continua la sua guerra con il suo amico e compagno di chiesa Gregorio, anche lui minacciato dalla mafia.
    Entrambi continuano la lotta contro il “mostro” ma Don Pino Puglisi viene ucciso, proprio dalla mafia, poco dopo la morte degli eroi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Pino è morto il 15 settembre 1933, il giorno del suo 56esimo compleanno. Oltre a Pino quel giorno si uccide anche il ragazzo che non aveva il permesso di andare alla parrocchia.
    Vitto <3

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