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Ciao a tutti ragazzi,oggi vi voglio parlare di uno dei tanti contrattacchi che il mondo fa all’ISIS,voglio parlarvi di Anonymous (vi lascio la foto per chi non lo conoscesse in fondo all’articolo),un gruppo di hacker hacktivisti provenienti da Asia,Asia centrale,Europa occidentale,Stati uniti e Stati uniti meridionali,che in pochissimo tempo ha già chiuso centinaia di siti web legati al califfato e anche centinaia di account Facebook e Twitter.

La particolarità di questo gruppo di hacktivisti, sono i loro messaggi lanciati ai loro nemici,infatti all’ISIS è arrivato questo messaggio:

Anonymous Italia: Operation Ice ISIS (#OpIceISIS)

E’ un messaggio lanciato da poco,ma ha già fatto il giro del mondo.

Io vi chiedo:

-Cosa ne pensate del messaggio di Anonymous?

-Che messaggio potreste dare voi per il vostro supporto anti-ISIS?

-Avete paura di queste guerre che si combattono nel Web?Se si perchè?

-Pensate che la rete sia un buon conduttore di propaganda anti guerra?

Qua vi lascio altri link e altri messaggi di Anonymous e alcune foto:

Anonymous che entra in un programma della Fox(purtroppo è solo in inglese e non l’ho trovato in italiano)

Anonymous – Hacks Fox News Live

Messaggio a LizardSquad(Inglese)

Anonymous message to lizard squad

Risultati immagini per anonymous face

La maschera usata da Anonymous e usata nel film “V per vendetta”

 

 

Logo usato dagli hacktivisti di Anonymous

A.Gaio

eco

Un modo per vivere in armonia tra l’ ambiente e l’individuo.

L’ecologia dello sviluppo umano o transizione ecologica è il punto d’incontro tra le scienze biologiche, psicologiche e sociali, inoltre studia il rapporto tra l’individuo e l’ambiente circostante. La prima idea teorica di ecologia dello sviluppo umano si ebbe nel 2002 quando lo psicologo Urie Bronfenbrenner scrisse il libro “Ecologia dello sviluppo umano” dove espose che: ”L’ecologia dello sviluppo umano è il punto di convergenza tra le scienze biologiche, psicologiche e sociali, l’ecologia dello sviluppo umano studia l’interazione individuo-ambiente e, in particolare, il progressivo adattamento tra un organismo umano che cresce e l’ambiente circostante.

Tale orientamento è contraddistinto dalla preferenza per l’osservazione naturalistica e l’indagine sul campo rispetto agli esperimenti di laboratorio. Questi ultimi rischierebbero di trasformare lo studio dello sviluppo umano nella “Scienza dello strano comportamento di bambini collocati in strane situazioni insieme a strani adulti per il più breve tempo possibile”.

La transizione ha preso piede in Inghilterra dove stanno spuntando come funghi le “Transition Towns” ovvero le città di transizione dove stanno eliminando auto, plastica, viaggi aerei e petrolio e tutto questo è nato per la mancanza di un governo e di riforme per chi ha bisogno di misure concrete.

L’ecologia dello sviluppo umano è un modo alternativo e sano per vivere e utilizzare gli spazi e le risorse in modo diverso: un’esempio di ecologia dello sviluppo umano potrebbe essere utilizzare gli spazi verdi dei parchi pubblici per coltivare qualcosa e poi consumarlo oppure venderlo e questo potrebbe essere un modo alternativo di vivere perchè sai quello che porti sulla tua tavola e controlli dove viene prodotto.

Un altro modo di cambiamento potrebbe essere la raccolta dell’acqua dalle fontanelle pubbliche o utilizzare dei sacchetti di tela per fare la spesa in modo tale che non si sprechi plastica e che non si creino altri rifiuti, oppure utilizzare più spesso i mezzi pubblici.

Esistono tanti modi per vivere in armonia con l’ambiente e due principi fondamentali da tenere sempre presenti sono il rispetto e il controllo.

Rispetto perchè la natura deve essere protetta e tutelata, controllo perchè la natura non è infinita.

Questo cambiamento è stupefacente e diretto, diretto perchè bastano poche semplici azioni per fare la differenza, se si impara ad utilizzare questi piccoli accorgimenti aiutiamo il nostro pianeta, se diventiamo più generosi e disponibili verso il nostro mondo e meno egoisti e menefreghisti nel giro di qualche anno cambieremo la situazione e potremo far ritornare la terra al suo splendore senza rifiuti e con meno inquinamento.

 

E voi cosa ne pensate della transizione?

Fate qualcosa per salvaguardare l ambiente?

C’è un progetto nella vostra zona per utilizzare gli spazi verdi pubblici come orti?

Federico Seveso         

Anche Federico ha realizzato un ricettario emozionante per il quale ha condotto anche alcune interviste. 

Potete guardare il ricettario cliccando qui. 

Ascoltate anche gli audio qui sotto.

In questi mesi abbiamo avuto un progetto sulla sovranità alimentare che ci è stato presentato da Henri Olama. Questo progetto ci a aperto gli occhi riguardo al fatto che dobbiamo controllare di più ciò che mangiamo e che non sempre tutto ciò che è buono non è sempre sano. Questo progetto è stato molto interessante perchè ci ha fatto capire che a volte essere critici  non è un male, ma a volte ci può aiutare a essere noi stessi e a tutelare ciò che mangiamo e la nostra salute.

Vi è piaciuto questo progetto? Se sì che cosa vi ha fatto capire?

Cosa vi ha fatto capire questo progetto?

Vi siete interessati a capire meglio ciò che mangiate?

Fatto  da Federico e da Christian

Il mio ricettario è composta da un cartellone con alcuni piatti colorati e ognuno di esso è collegato ad un cartoncino (dello stesso colore) e all’interno si trova l’intervista e la ricetta.

Io ho chiesto ai miei famigliari quale piatto assocerebbero ad alcune emozioni e situazioni: l’amore, l’allegria o la festa, la tristezza, la rabbia o i capricci, il ricordo, ecc.

Mi è piaciuto molto svolgere questo lavoro ed ho anche scoperto alcune cose sui gusti dei miei parenti; mi sono anche divertita a costruire “esteticamente” il mio ricettario!

Ecco il mio ricettario:

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Francesca.

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Il ricettario di Alessia

Tra le attività svolte sul tema dell’alimentazione e del cibo c’è la costruzione di un Ricettario Emozionante.

Ognuno dei ragazzi aveva il compito di svolgere delle brevi interviste, chiedendo ai famigliari e/o agli amici quale piatto associassero a determinate emozioni e situazioni. Tra queste: l’amore, l’allegria o la festa, la tristezza, la rabbia o i capricci, il ricordo, ecc.

Per ogni piatto l’intervistato o l’intervistatore doveva poi raccontare la ricetta.

Il ricettario, inoltre, è “emozionante” nel senso che ognuno  liberamente ha scelto la forma e il supporto con cui realizzarlo. L’obiettivo, oltre al lavoro di ricerca e di rielaborazione delle informazioni, era costruire qualcosa che fosse accattivante, in grado di incuriosire anche gli altri.

Guarda qui il ricettario emozionante di Diego.

Guarda il ricettario di Matteo M e quello di Matteo S.

Guarda  il ricettario di Mattia e quello di Daniel

Qualche mese fa ci arrivò un primo invito che ora rilancio.

Da mangiarsi con gli occhi”, un concorso per raccontare la sovranità alimentare attraverso i fumetti  è un concorso dedicato a tutti i cittadini milanesi e della regione Lombardia, con un’attenzione particolare agli studenti .

L’obiettivo è raccogliere strisce a fumetti c per comunicare a un pubblico più ampio possibile questo messaggio:tutti gli abitanti della terra hanno diritto a un cibo sano, buono, giusto, sostenibile.

Vi interessa? Ci volete provare? Per maggiori informazioni visitate il sito: www.seminiamoilfuturo.org/concorso

Per partecipare è necessario inviare, entro e non oltre il 28 febbraio 2015, una striscia inedita e composta da un minimo di 4 a un massimo di 8 vignette, realizzate individualmente o in gruppo, con lo stile che si preferisce.

I lavori saranno valutati in base alla fascia d’età di appartenenza (categorie: tra i 9 e i 14 anni, tra i 15 e i 19, dai 20 anni in su) e saranno assegnati tre premi per categoria.

Le migliori strisce di fumetti saranno inoltre raccolte in una mostra itinerante sul territorio milanese e in una pubblicazione che verrà diffusa a Milano e in Lombardia. Su richiesta, la mostra potrà essere ospitata dalla scuola o dal consiglio di zona di appartenenza.

Per maggiori informazioni è possibile scrivere a seminiamoilfuturo@gmail.com

I ragazzi del laboratorio di redazione di 3F da settembre stanno Cibo-sanolavorando a un progetto legato ad un concorso expo 2015. Questo progetto é gia molto interessante anche non essendo ultimato. Utilizzando “Scratch” hanno creato una cartina, assegnando ogni stato la sua bandiera. Cliccando sopra a una di queste bandiere porta ad una spiegazione interrativa delle usanze alimentari di quella determinata parte del mondo. Il progetto é a cura di Lorenzo e Giovanni che hanno conosciuto “Scratch” attraverso un corso informatico in una biblioteca. Hanno sfruttato questo sito per il loro progetto sull’ alimentazione.

Se volete visitare il loro lavoro cliccate qui 

*Vi piace il loro lavoro?

*Se fosse stati nei loro panni avreste saputo fare di meglio?

YouLollo4316

Il video che vorrei proporvi mi ha lasciato un pochino con qualche dubbio,ebbene il video basta guardarlo per capirlo,e sono sicuro che anche voi avrete la mia stessa reazione,buona visione!

Quando le Mele sono troppo lucide per essere veramente BIO.

Il video è questo,allora,siete ancora convinti che solo perchè c’è scritto bio sia coltivato dal povero contadino che si spezza la schiena?

Alcuni frutti hanno una sorta di “cera” che lo riveste,ma con la lavatura va via,allora bisogna rimetterla sul frutto per renderlo lucido agli occhi nostri,la mia domanda è:

~Dopo il video,sarete ancora certi che il bio,sia vero Bio?

Da novembre stiamo seguendo un percorso sul cibo e sulla sovranità alimentare. Abbiamo svolto diversi incontri con un facilitatore che ci ha proposto attività svolte in classe, stimoli di discussione e piccoli lavori di ricerca da fare a casa.

Tra i concetti affrontati ricordiamo, ad esempio: filiera corta (dal produttore all’acquirente senza troppe intermediazioni); concetto di cibo sano (quando? A quali condizioni?); biologico; piacere del cibo; cibo vietato; rapporto qualità/prezzo; cibo a km 0, ecc.

Scrivete nei commenti: 

1) Quali concetti vi sembrano più importanti nel momento in cui si parla di “buona o sana alimentazione” e perché

2) Che cosa pensate di aver imparato che non conoscevate o a cui non avevate pensato

 3) Di quale aspetto vi siete occupati nei gruppi di ricerca e che cosa avete scoperto. Raccontate i concetti principali. Se volete e potete aprite un articolo specifico sul tema da voi trattato e pubblicatelo sempre in questa categoria!