Decine di automobili, negozi e cassonetti incendiati. Bombe carta, spranghe e martelli contro le vetrine dei negozi e i semafori. Bottiglie, pietre recuperate spaccando a martellate un muretto in piazza Sant’Ambrogio poi scagliate contro gli agenti. Prima i bastoni e le pietre grosse come un pugno. Poi sono arrivate le fiamme sprigionate da molotov, razzi pirotecnici e bombe carta che hanno incendiato i negozi e le auto, soprattutto quelle di lusso. L’azione più grave è avvenuta in largo d’Ancona, dove sono stati incendiati un negozio e una una filiale dell’Unicredit. I black bloc hanno spaccato i vetri della banca poi hanno lanciato all’interno più di una bomba carta. I locali sono andati a fuoco dando vita a una alta colonna di fumo.

“Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano” è la frase che dice il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Mentre i milanesi,  sono scesi in strada con scope e guanti, per ripulire i danni: raccogliere vetri, spazzatura e rimettere a posto i cestini dei rifiuti. La  solidarietà a Milano è arrivata anche dal sindaco di Roma, Ignazio Marino.    La manifestazione è stata dichiarata chiusa intorno alle 18, orario in cui la questura annunciava di aver arrestato diversi manifestanti, senza specificare il numero. Ma a quell’ora, piazza della Scala e le vie ai lati erano già blindate per l’inizio della Turandot, l’opera che il teatro milanese dà per festeggiare l’inizio di EXPO. Nel cuore della città sono state chiuse al traffico via Verdi, parte di via Manzoni e corso Matteotti: decine di camionette di polizia e carabinieri presiedono il Piermarini, dove alle 20 arriveranno i rappresentanti di istituzioni e mondo economico per assistere allo spettacolo. Dopo gli scontri del pomeriggio, il timore è che la protesta si possa riversare davanti alla Scala.   L’ala più dura del corteo No Expo ha iniziato a coprirsi il volto con caschi e cappucci. Pochi minuti dopo, armati di mazze, bastoni, pietre e bombe molotov, hanno preso a distruggere le vetrine di via De Amicis. Da quel momento è iniziata la “guerra urbana”. Il fumo nero avvolge tutto nella strada che si trova a due passi dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie. Alcune centinaia di black bloc hanno tentato, in almeno due occasioni, l’assalto al Palazzo delle Stelline e sono stati respinti da polizia e carabinieri con i gas lacrimogeni.

 

 

Scrivete nei commenti le vostre riflessioni e che impressione può dare Milano al mondo secondo voi.

Gloria

2 Commenti a “No EXPO: Milano messa a ferro e fuoco.”

  • Gloria scrive:

    La mia impressione è che i black-bloc siano delle persone disturbate.
    Non sarebbe pensabile che persone “normali” vadano con del materiale pirotecnico a distruggere macchine, banche e negozi.
    L’ impressione che Milano dà al mondo è di una razza di degenerati che vanno in giro a distruggere beni altrui e pubblici quando gli pare.
    Mascherpa.

  • Daniel Brigida scrive:

    DANIEL FEDERICO ALICE

    Daniel:sostiene la teoria che le forze dell’ordine dovevano caricare il prima possibile e a eliminare l’incombente minaccia dei black block.
    Federico:a differenza di Daniel secondo me la polizia ha fatto bene a non aggredire i vandali perchè tutti i mass media andrebbero contro le forze dell’ordine.
    Alice: Io penso che i black bloc siano stati dei vandali senza cuore , perchè in un giorno così bello, festa dei lavoratori, non dovrebbe essere un giorno con Milano a fuoco e fiamme .

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