Abbiamo letto il brano “Vado a casa” dell’autore Kossi Komla-Ebri, originario del Togo.

Leggendo, abbiamo incontrato diversi stereotipi che riguardano sia Parigi in cui è ambientata la storia, sia il modo di fare dei suoi cittadini “normali”, sia il “gregge dei diversi”. Molti stereotipi riguardano anche i migranti africani di cui Yao fa parte.

E’ lo stesso Yao che scopre i suoi pregiudizi e i suoi stereotipi nei confronti, ad esempio, di chi è vestito in un certo modo o porta la divisa, o ancora sulla città che sembrava tanto meravigliosa ma che si rivela mano a mano diversa.

Quali sono i pregiudizi e gli stereotipi presenti nel testo?

E voi quali credete di avere?

3 Commenti a ““Vado a casa””

  • fabi <3 (: scrive:

    In questo testo è pieno di stereotipi ad esempio:
    Quando Yao passeggia per la strada si avvicina ad una vecchietta per chiederli qualche soldo e lei si mette a urlare e corre via, pensando che Yao volesse importunarla !
    Uno stereotipo che viene fuori benissimo è quando Yao si reca all’areoporto e distingue il nero dal bianco ovvero pensa che : Quello bianco non lo averebbe riconosciuto perchè pensa che loro gli giudichino uguali mentre i neri gli distinguono!
    Un’altro stereotipo è quello delle prostitute ovvero che tutti pensano che loro siano delle poco di buono ma come si vede nel testo anche loro hanno un cuore,sanno aiutare e sanno cosa vuol dire la parola AMICIZIA !
    Anche io come saretta 98 di mia spontanea volontà quando vedo le persone che chiedono la carità per strada io mi tengo stretta la borsa , ma non lo faccio di proposito!

  • Saretta98 scrive:

    Secondo me questo brano è pieno di steretipi che fa la gente e che fa lo stsso Yao.
    Ad esempio Yo fa uno stereotipo fra bianchi e neri all’areoporto,quando va nella fila dove la persona che c’è al check in è bianca perchè crede che n oi li reputiamo tutti uguali invece sbaglia perchè il bianco lo riconosce.
    Un’altro stereotipo che fa Yao è quando giudica lepersone a cui chiede l’elemosina dai loro vestiti ma n on da quello che hanno nel cuore,ovvero lo stato d’animo e il carattere.
    Infatti nella scena in cui chiede la carità non si avvicina neanche all’uomo con i jeans strappati e laceri,invece l’ultimo citato è l’unico che gli fa la carità.
    Degli stereotipi che abbiamo noi sono ad esempio sulle prostitute in questo caso dalla sua amica Anie non ci crederemo mai che da dei soldi ad un suo amico le reptiamo persone non qualificate.
    A volte io uso uno stereotipo,di cui mi vergogno molto,questo accade in metropolitana.
    Quando entrano o gli zingari o quelli che chiedono la carità mi viene spontaneo tirre avanti la borsa,non per cattiveria ma per abitudine.

  • $crocchia scrive:

    Secondo me l’amico di Yao è stato molto gentile a offrirli il biglietto per farlo tornare a casa e yao era molto felice, una “scena” che mi ha colpito e quando yao non poteva tornare a casa perchè il biglietto non era intestato a lui.
    E io se ero uno di quei tipi, sarei stato gentile e avrei chiuso un occhio.

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