Archivi per la categoria ‘Migranti e non solo’

Con grandissimo piacere ospitiamo sul nostro blog i commenti scritti dai ragazzi della 3A della scuola secondaria di I grado “C.Caldera” di Cabiate (CO).
Anche loro hanno letto il libro di Fabio Geda che racconta la storia di Enaiatollah ” Nel mare ci sono i coccodrilli“.
La loro insegnante, Prof.ssa Beatrice Orsenigo ha raccolto i loro testi e si è messa in contatto con noi, chiedendoci se potevamo pubblicarli sul blog. Eccoli dunque!
Li trovate nei diversi post con il nome dell’autore.

Grazie ragazzi per aver scelto il nostro blog come spazio per condividere le vostre idee e riflessioni :-))

Anche a noi il libro era piaciuto molto e ne erano nate lunghe discussioni e interessanti scambi di opinioni.

Due giorni fa sono stati uccisi due senegalesi… leggete questo articolo e provate a riflettere e a dire cosa ne pensate.

Si tratta di un gesto di follia o piuttosto di un gesto razzista?

“È sempre più urgente l’impegno di tutte le Autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere ogni forma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro paese”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota ufficiale diffusa ieri dal Quirinale. “Il Presidente della Repubblica – continua la nota – ha appreso con profondo turbamento e dolore le drammatiche notizie sull’episodio di violenza consumatosi a Firenze con il barbaro assassinio di due lavoratori stranieri. Il Capo dello Stato si è fatto interprete del diffuso sentimento di ripudio di ogni predicazione e manifestazione di violenza razzista e xenofoba esprimendo, per il tramite del Sindaco di Firenze Matteo Renzi, il sentito cordoglio alle famiglie delle vittime di questa cieca esplosione di odio”.

Il killer è Gianluca Casseri, 50enne di Firenze con frequentazioni nell’estrema destra razzista. Secondo le ricostruzioni giornalistiche, arrivato in piazza Dalmazia si è diretto verso un gruppetto dei tre senegalesi e ha fatto fuoco: ne uccide due, Samb Modou (40 anni) e Diop Mor (54 anni) e ferendo Sougou Mor (34 anni). Poi tornato nel pomeriggio in piazza del Mercato centrale spara ancora ferendo altri due senegalesi: Mbenghe Cheike (42 anni) e Moustapha Dieng (37 anni). Quindi inseguito e circondato dalla polizia si è ucciso sparandosi un colpo in bocca. L’uomo, Gianluca Casseri, ragioniere, solitario, cinquantenne fondatore di una rivista della destra radicale, viene descritto come “vicino” a Casa Pound (…).

Uccisi per mano razzista”. “Non ci sembra possibile nessuna altra analisi o motivazione dietro il lucido gesto di chi armato da violenza razzista ha ucciso senza pietà. Può chiamarsi follia questa come ci stanno propinando i media mainstream o forse è meglio dire che si tratta di un lucido gesto pensato e calcolato?” (…)

A seguito dell’episodio, ieri la comunità senegalese si è raccolta nei pressi di piazza Dalmazia e dopo un momento di raccoglimento e preghiera per i loro fratelli uccisi ha mostrato tutta la sua indignazione muovendosi in corteo spontaneo verso la Prefettura. In 200 hanno bloccato i viali al grido di “Vergogna non si può morire così. Razzisti Razzisti” e staccato alcuni cartelli della segnaletica stradale. Non credono alla versione soft che le forze dell’ordine ribadiscono cercando si calmare la situazione affermando che si tratterebbe di “un folle, depresso”.

“Questa cosa è stata una grande sorpresa perché è più di un anno che la nostra comunità non subisce attacchi o è vittima di episodi di razzismo. Sinceramente un atto così brutale nessuno se lo aspettava ed è questo il motivo per cui adesso nella comunità si vivono attimi di grande tensione” – hanno commentato a caldo i rappresentati della Comunità Senegalese. (…)” Una cosa del genere nessuno se lo aspettava soprattutto in una città come Firenze”. (…)

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha annunciato per oggi una giornata di lutto per le vittime della comunità del Senegal. “Chiediamo ai commercianti di abbassare dieci minuti le saracinesche dalle 12, orario della sparatoria. Chiedo alle scuole di promuovere un momento di riflessione nelle classi contro il razzismo. Questo è un giorno che Firenze non avrebbe mai voluto vivere, un giorno di dolore incredibile, che semina disperazione in un’intera comunità” – scrive Renzi su Facebook. Il sindaco di Firenze ha sottolineato che si è trattato del gesto solitario di un “killer folle, lucido e razzista, lontanissimo dalla vita di Firenze, che non ha niente a che vedere con agguati organizzati” aggiungendo che il Comune si farà carico delle spese funebri e del rimpatrio delle salme.

Fonte: www.unimondo.org

Trovate qui gli audio dei discorsi che avete scritto e pronunciato, scegliendo di essere Abramo Lincoln o il capo indiano che pronunciò il celebre discorso a Seattle.

Alcuni discorsi propongono di trovare una mediazione tra i nativi (gli indiani) e i pionieri in cerca di terre; altri invocano, invece, la guerra sia dalla parte degli indiani che dalla parte degli “americani”.

Ascoltateli e rispondete: quanto è difficile trovare un compromesso? E’ davvero meglio fare la guerra per diffondere la “propria cultura ed eleganza”, la propria economia?

Ma le popolazioni che già abitavano le terre americane non avevano già una loro cultura, una loro economia?

Oggi durante l’ora dei piccoli gruppi di italiano abbiamo fatto un’attività assai bizzarra.

Ci siamo divisi in coppie . Ogni coppia si doveva immedesimare in Abramo Lincon o nel Capo Seattle degli indiani d’America.

Ogni coppia doveva creare un DISCORSO che convincesse la propria nazione a far rispettare le loro idee.

Il nostro discorso doveva iniziare con una vocazione e finire chiudendo  l’argomento. Nello svolgimento dovevamo spiegare le nostre idee sulla questione delle terre degli indiani, motivando le nostre risposte.

Questo esercizio ci ha aiutato a migliorare la nostra capacità di argometare.

Tutto ciò è statao fatto in 25 minuti.

Scrivete qui i vostri discorsi perchè sono cuiosa di sapere se volevate la GUERRA o la PACE, ma soprattutto il PERCHE’.

Domenica 27 novembre un gruppo di ragazzi, ragazze e bambini rom si è esibito in un concerto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Molti dei musicisti che hanno partecipato sono gli stessi che si vedono spesso sul metrò o nelle stazioni della metropolitana, o ancora per le vie del centro. Alcuni musicisti del Conservatorio insieme al maestro e direttore li hanno aiutati a perferzionare le loro conoscenze musicali.
Guardate per credere e per ricordarci che vale sempre la pena di “allargare il nostro sguardo”.

Le parole de Presidente durante l’incontro al Quirinale con la Federazione delle chiese evangeliche.

“Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”, ha detto Napolitano durante l’incontro al Quirinale con la Federazione delle chiese evangeliche. (…)

Il presidente della Repubblica ha tenuto a sottolineare che ora ci sono maggiori possibilità di confronto anche se ha detto:  “Non credo che in pochi giorni il mare in tempesta sia diventato una tavola. È un po’ incrinato, un po’ mosso, ma credo ci siano maggiori possibilità di confronto fra gli schieramenti”, ha concluso.

Fonte  www. repubblica.it, 22/11/2011

Ecco cosa rispondono i ragazzi e le ragazze della così detta Seconda Generazione

Roma, 22 Novembre 2011 – La Rete G2 , ringrazia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per essersi fatto ancora una volta portavoce della causa sulla cittadinanza italiana per i figli d’immigrati. (…)

“Grazie Presidente, perché della cittadinanza hanno bisogno le seconde generazioni per essere definite come già sentono di essere e ne ha bisogno il nostro Paese. Il nostro grande Paese sempre meno giovane e oggi sempre più in difficoltà, per il quale noi figli d’immigrati nutriamo un profondo sentimento di appartenenza, tanto da cercare costantemente, come Rete G2 di dare un contributo forte in termini di energie e sviluppo, in qualità di cittadini attivi; oggi più che mai a fronte di una crisi economico/sociale incalzante e destabilizzante come quella che stiamo attraversando”.

“Ed è proprio la consapevolezza di tutte queste “energie italiane” senza diritti, disperse da una legge sulla cittadinanza italiana poco lungimirante, che ci ha sempre spinti a chiedere una riforma della cittadinanza per un’ Italia moderna e cosmopolita, fatta di volti non tipicamente italiani ma di spirito non diversamente italiani”

Fonte: http://www.secondegenerazioni.it/

Qualche anno fa Riace, piccolo paese della Calabria noto per i suoi famosi bronzi di Riace è diventato famoso per un’esperienza di accoglienza messa in atto dal sindaco Domenico Lucano.

Il sindaco, infatti, propone di utilizzare le case abbandonate in paese dai riacesi emigrati per alloggiare immigrati disposti a ricreare la comunità e a imparare un mestiere.

La storia viene raccontata dal regista Wim Wenders, che la scopre un po’ per caso e che la traduce nel film “Il volo”.

Qui sotto potete vederne alcune sequenze.

Abbiamo letto in classe il brano “Inglesi ma non troppo” della scrittrice pakistana Bapsi Sidhwa e abbiamo visto come a volte pensiamo di conoscere una realtà o qualcuno, ma in  effetti ci muoviamo solo sulla base di poche conoscenze e di immagini stereotipate. 

Fate voi un esempio di un luogo/ cultura/ gruppo di persone che pensate di conoscere, ma di cui, pensandoci bene, avete pochissime informazioni e magari molti stereotipi o pregiudizi.

Non è difficile…ognuno di noi si trova in una situazione simile!

E a proposito di false immagini, guardate qui se volete mettervi alla prova con un po’ di illusioni a cui ci portano i nostri occhi.

Guardare non significa Vedere davvero!

In via Fatebenefratelli a Milano si trova la Questura. Qui si trova anche l’ufficio stranieri in cui chiedere il permesso di soggiorno e trattare le pratiche relative.

Un tempo la via era associata a lunghe code, storie difficili, situazioni complesse che gli stranieri si ritrovavano a vivere dentro e fuori dagli uffici della Questura.

Il racconto che abbiamo letto ce ne offre alcune immagini.

Che senso ha per voi la storia letta?

In quale situazione e in quale relazione sono i personaggi? Che idea vi fate ?

Per saperne di più sugli uffici della Questura/Migrazione cliccate qui.

Abbiamo letto il brano “Vado a casa” dell’autore Kossi Komla-Ebri, originario del Togo.

Leggendo, abbiamo incontrato diversi stereotipi che riguardano sia Parigi in cui è ambientata la storia, sia il modo di fare dei suoi cittadini “normali”, sia il “gregge dei diversi”. Molti stereotipi riguardano anche i migranti africani di cui Yao fa parte.

E’ lo stesso Yao che scopre i suoi pregiudizi e i suoi stereotipi nei confronti, ad esempio, di chi è vestito in un certo modo o porta la divisa, o ancora sulla città che sembrava tanto meravigliosa ma che si rivela mano a mano diversa.

Quali sono i pregiudizi e gli stereotipi presenti nel testo?

E voi quali credete di avere?

Mi metto nei panni di uno dei personaggi dei film visti (Terraferma e Africa Paradis) e racconto una mia possibile storia.

Sinossi

Di Emanuele Crialese, “Terraferma” racconta le vicende di un’isola tutta italiana del Mediterraneo, in cui Filippo, un giovane ragazzo rimasto orfano di padre, vive con la madre Giulietta e il Nonno Ernesto. Ernesto è uno degli ultimi  pescatori e nonostante i tempi siano cambiati non ha nessuna intenzione di lasciare il suo peschereccio o di abbandonare  la “legge del mare”.

Un giorno, usciti a pescare, Filippo ed Ernesto si trovano davanti un gommone stracarico di migranti e salvano dall’annegamento una donna incinta e il suo bambino.

Nonostante la legge consideri reato aiutare i clandestini e nonostante la finanza sequestri il peschereccio, il nonno, Filippo e la madre decidono di prendersi cura di loro fino a cercare il modo per aiutarli a lasciare l’isola e raggiungere la lontanissima Torino, dove li attendono.

Voi che ne pensate del film? Vi è piaciuto? Vi ha colpito? Emozionato? ecc…