Archivi per la categoria ‘27 Gennaio, Giorno della Memoria’

Ecco qui due video che Sara, Margherita e Giorgia hanno realizzato sui protagonisti della giornata delle memoria.

Primo Levi è stato un noto scrittore, chimico e partigiano italiano. Nato da Ester Luzzati e Cesare Levi, la cui famiglia proveniente dalla Spagna e dalla Provenza, aveva origini ebraiche e per questo nel 1943  secondo le leggi razziali è stato deportato nel campo di concentramento di Aushwitz . Da qui molte testimonianze, poesie e romanzi sulla guerra, tra cui “Se questo è un uomo“. *

La sua infanzia non è stata molto felice: litigava sempre con il padre e quando fu deportato ad Aushwitz i legami con la sua famiglia si distaccarono del tutto. Si iscrisse a un liceo classico a Torino, dove si diplomò. Successivamente prese la laurea in chimica nell’università di Torino.

Nell’aprile del 1987 fu trovato morto davanti alle scale di casa sua. C’è chi sospetta di suicidio .

Da quanto abbiamo letto noi in classe dal testo “Il giocoliere“, lo stile di scrittura di Primo Levi si potrebbe definire schietto, diretto e realistico. Primo Levi infatti descrive situazioni realmente accadute, che ha vissuto di persona, descrivendo le persone intorno a lui e la vita nei lager.  Per esempio infatti ci racconta che nel campo non si poteva assolutamente scrivere, a nessuno e per nessun motivo .

* libro scritto da Levi sulla guerra, il cui link riporta la poesia introduttiva del libro.

ARTICOLO SCRITTO DA AFRA

Nell’ambito delle iniziative per il 27 gennaio iamo andati a vedere il film “La chiave di Sara” di Kristin Scott-Thomas.

1) Cosa ne pensate?

2) Quali sono secondo voi le motivazioni che spingono Julia a voler capire meglio la storia del suo paese di adozione (la Francia) e della casa in cui sta per andare ad abitare?

3)Alla fine del film una voce dice che una storia quando viene raccontata non può essere più dimenticata. Cosa significa per voi? Perché?

Ascoltate su Radio USB sul sito di Arciragazzi la trasmissione che la nostra redazione ha registrato il 27 di gennaio.

E dopo il racconto sul giorno della memoria preparato da Noemi e presentato a più voci,  i ragazzi continuano con altri argomenti…fino a discutere di tecnologia a scuola.

Ascoltate cliccando qui

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Ascoltatela recitata da Elora Tescari

Dal Corriere della Sera, un articolo sul mondo del calcio che, nel giorno della memoria ricorda l’allenatore ebreo che vinse lo scudetto del 1929-30

L’allenatore che scoprì Giuseppe Meazza
e morì ad Auschwitz: una targa allo stadio

Giorno della Memoria, il ricordo di Árpád Weisz
Il mister che vinse lo scudetto on l’«Ambrosiana»

Lo scoprimento della targa dedicata ad Árpád Weisz (Fotogramma)Lo scoprimento della targa dedicata ad Árpád Weisz (Fotogramma)

MILANO – Una targa nello stadio in cui lanciò Giuseppe Meazza e che porta proprio il nome del campione interista. Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, è stata affissa nel foyer della sala Tribuna rossa, una scritta commemorativa in onore di Árpád Weisz. Ovvero l’allenatore ebreo che vinse lo scudetto del 1929-30 con l’allora Ambrosiana e che, quattordici anni dopo, divenne una delle sei milioni di vittime dell’Olocausto.

Árpád WeiszÁrpád Weisz

LA MORTE AD AUSCHWITZ– Figlio di ebrei ungheresi, Weisz fu egli stesso calciatore di buon livello e allenatore innovativo, tra i primi a scendere in campo in tuta insieme con i giocatori durante gli allenamenti, mister dell’Ambrosiana e quindi del Bologna. Poi, come recita la targa affissa dal Comune di Milano, «in seguito alle leggi razziali del 1938 dovette lasciare l’Italia. Fu catturato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove trovò la morte assieme alla moglie e ai suoi due figli». Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica di Milano Roberto Jarach, il consigliere dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Riccardo Hoffmann, il presidente dell’Inter Massimo Moratti con la moglie Milly e il capitano nerazzurro Javier Zanetti. Oltre agli alunni del Liceo artistico Boccioni di Milano, che indossavano ognuno la sciarpa della propria squadra del cuore.

Destinatario sconosciuto” è un libro di Kressmann Taylor, una scrittrice americana di origine tedesca.

Racconta la storia di due amici, Martin, tedesco, e Max, un ebreo americano. Martin e Max sono  soci in affari in una galleria di arte ma Martin ad un certo punto torna in Germania.

Siamo nel 1938 e la Germaniacerca di risollevarsi sia economicamente che socialmente dopo la Prima Guerra; si prepara  l’ascesa di Hitler e quando Hitler prenderà  il potere anche l’amicizia tra Max e Martin si trasformerà.

Martin inizialmente esprime i suoi dubbi su Hitler; tuttavia, in seguito sembra invaghirsene e riferisce che in tutta la Germania la gente ha ricominciato a sperare

Le leggi raziali che trasformano gli ebrei in “razza” da emarginare e poi da eliminare modificano anche la relazione tra i due amici.

Lo leggeremo in classe…

Qui potrete man mano postare i vostri commenti.

Come tutti gli anni ricordiamo il giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’olocausto con l’obiettivo di non dimenticare che cosa è accaduto e, come ci siamo detti in classe, vogliamo anche rimanere vigili su eventuali comportamenti che oggi ci portano a “discriminare” e ad avere atteggiamenti violenti o aggressivi nei confronti di persone considerate “diverse” o “non socialmente utili”.

Vi invito ad andare a vedere  il video con la testimonianza di Goti Bauer sul sito del Sole e 24 Ore.  Conservatorio di Milano, 28 gennaio 2012. Alla testimonianza segue un concerto dei ragazzi del conservatorio perché la musica accompagna il ricordo degli eventi.

Parite pure dal minuto  13, dopo un’introduzione e un brano musicale inizierà il racconto.

Goti Bauer dice che è faticoso ripetere la sua storia ma che lo fa per i ragazzi, per voi e per evitare che si ripetano i pregiudizi, l’odio.


Sempre per “rinfrescarci la memoria” ascoltate l’intervista fatta da Sara e Milena alla Prof.ssa di spagnolo originaria della Polonia che oggi ha tenuto una lezione sui campi di concentramento in Polonia.

Il nonno della nostra Prof.ssa ha vissuto in prima persona l’esperienza della guerra.

Sentite cosa ci dice la Proff!

In occasione del Giorno della Memoria alcuni studenti e alcune studentesse hanno realizzato delle interviste.

Ascoltatele sia qui che, fra qualche giorno,  su Radio USB di Raga Radio!

Edmond Batignole è un commerciante che vive nella Parigi del 1942 occupata dai nazisti. E’ un uomo comune, non è un perseguitato nè uno che perseguita ma semplicemente uno che decide di “sfruttare le situazioni” e di  occupare l’appartamento dei vicini nel momento in cui questi vengono denunciati alle autorità in quanto ebrei.  Della famiglia però si salva il piccolo Simon che riesce a sfuggire alla deportazione e che un giorno bussa alla porta di Edmond…

Scrittori, cantautori, artisti, fumettisti…in tanti modi si è cercato di “raccontare” le vicende della Shoah.

Con molta forza anche alcuni sopravvissuti hanno raccontato.

Nel primo video Francesco Guccini canta “Auschwitz”. Ho scelto questo video perché non ha immagini sui campi che sono raccontati solo dalla musica.

Nel secondo Liliana Segre racconta della vita al campo e di come sia sopravvissuta.