Il movimento NATs

(..) sulla base delle situazioni e dei diversi tipi di lavori nei quali i minori sono coinvolti, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Internazionale sul Lavoro e l’UNICEF stanno realizzando un progetto congiunto internazionale dal titolo “Comprendere il lavoro minorile“.Questo approccio – secondo di suoi sostenitori – permetterebbe anche di garantire delle forme di tutela e una maggiore regolamentazione del fenomeno.

Un esempio di questa visione è l’auto-organizzazione di piccoli lavoratori che difendono il diritto di lavorare ma allo stesso tempo chiedono condizioni degne, sono i Niños y Adolescentes Trabajadores – NATs (Bambini e adolescenti lavoratori). I movimenti NATs sono organizzazioni autogestite dai bambini e dagli adolescenti che le compongono, e sono basate sull’organizzazione e la rappresentazione democratica. Si tratta di organizzazioni a più livelli, nelle quali i bambini, supportati ed accompagnati da educatori adulti che svolgono una funzione di facilitatori, operano direttamente sul territorio in difesa dei loro diritti.

L’esperienza è nata in Perù nel 1976 e successivamente si è estesa a quasi tutti i paesi dell’America Latina, in diversi paesi dell’Africa ed in India ed altri paesi asiatici. I movimenti dei NATs hanno come obiettivo principale la difesa del lavoro minorile dallo sfruttamento, pur essendo contrarie ad un’abolizione del lavoro infantile assoluta ed indifferenziata. L’approccio dei NATs fa riferimento alla cosiddetta valorizzazione critica; secondo tale approccio il lavoro, quando svolto in condizioni di diritto e dignità, con modalità che non ledano lo sviluppo fisico e psicologico e l’integrazione sociale del minore, può essere un mezzo di sviluppo e crescita del soggetto, anche se si tratta di un bambino.

Secondo questa visione l’esperienza del lavoro, per la maggioranza dei bambini e delle bambine dei settori popolari, costituisce un ambito significativo di costruzione di un’identità sociale: il lavoro non è solo guadagno, ma può anche essere esperienza educativa, grazie alla quale rendersi attivi e partecipare, come esseri umani, alla vita della società. Uno degli obiettivi fondamentali dei NATs è diffondere la conoscenza e la promozione dei diritti civili e sociali dei minori, affinché siano in grado di rivendicarli e difenderli, grazie alla pratica collettiva, con esperienze cooperative e di solidarietà.

I movimenti NATs per esempio non riconoscono la Giornata mondiale contro il lavoro minorile istituita dall’ONU perchè secondo loro questa data che non rispetta l’autonomia e la cultura originaria dei paesi latinoamericani del mondo rurale, andino e amazzonico e rifiutano la celebrazione di questa giornata secondo loro “creata da funzionari e tecnici che credono di sapere cosa sia meglio per noi bambini lavoratori”.

Durante l’Incontro Mondiale dei Movimenti dei Bambini e Adolescenti Lavoratori di Asia, Africa e America Latina, che ha avuto luogo nell’ottobre del 2006 a Siena, i delegati presenti hanno votato la decisione di festeggiare nella giornata del 9 dicembre di ogni anno, la “Giornata mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori”. Questa data è particolarmente cara al Movimento perchè il 9 dicembre del 1996, a Kundapur in India, è iniziato il lungo processo che ha portato, le diverse organizzazioni di bambini e adolescenti lavoratori presenti in tutti i continenti, a fondare il Movimento Mondiale del quale fa parta anche l’associazione italiana Italianats”.

Fonte: Scheda “Sfruttamento minorile” di Unimondo: www.unimondo.org/Guide/Economia/Sfruttamento-minorile.



14 Commenti a “Il movimento dei bambini lavoratori: Nats”

  • Mtnago scrive:

    Mi ha compito molto il fatto che siano riusciti a fondare un’ associazione, che gli difenda finalmente, mi ha colpito molto anche il fatto che loro non abbiano festeggiato la giornata contro il lavoro minorile istituita dall’onu, mi ha fatto riflettere la parte dell’articolo, in cui si diceva che il lavoro può essere educativo, ma solo se non si rischia la vita, e le condizioni di lavoro siano accettabili.

  • Mury<3 scrive:

    Noi tutti pensiamo che abolire il lavoro minorile sia la soluzione giusta ma i NATs hanno dimostrato il contrario. Le varie organizzazioni che portano questo nome hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti vogliono lavorare ma in condizioni decenti. L’unica cosa che posso fare per sopravvivere è lavorare ma siccome l’Unicef propone di abolire il lavoro minorile sarebbe i NATs non avrebbe di che mangiare e così hanno creato queste organizzazioni per migliorare le condizioni di lavoro.
    Molti pensano anche che i bambini lavoratori non si sappiano ribellare a questa situazione, i NATs hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti lavoratori posso ribellarsi se solo lo vogliono. Queste organizzazioni sono autogestite da ragazzi che hanno più o meno la nostra età, se non più piccoli. Hanno degli educatori adulti che li aiutano per quanto riguarda l’aspetto legale ma per il resto i NATs se la sanno cavare alla grande. Il fatto dell’autogestione mi ha molto colpito, come molti credo. Mi ha colpito perché questi bambini ed adolescenti hanno combattuto per ciò in cui credevano, loro credevano nel lavoro minorile ma anche nelle condizioni di lavoro migliori ed ora, ciò per cui hanno lottato, è diventato realtà.

  • fabi <3 (: scrive:

    Mi ha colpito molto il fatto che i bambini lavoratori hanno abbiano fondato un associazione per difendere i loro diritti. Sono molto stupita che essi hanno abbiano affrontato i loro problemi insieme trovando una buona soluzione al loro problema.
    Una cosa fantastica che hanno fatto è stata quella di non riconoscere la giornata contro lo sfruttamento minorile ma di creane una loro, ovvero il 9 dicembre, la giornata mondiale dei bambini lavoratori.
    Questo testo mi è stato molto utile a me per capire ciò che hanno fatto i bambini lavoratori e sarà molto utile anche alla gente che lo leggerà.
    Come si può vedere se si lavora insieme si ottiene o otterrà qualcosa.

    Attenzione all’uso del congiuntivo

  • Giuly scrive:

    Mi ha colpito il fatto che i bambini si impegnino e siano così coraggiosi ad ottenere quello che vogliono, anche se sono stati maltrattati. Secondo me anche se ci sono delle leggi non vengono rispettate e si fa finta di niente. Mi ha colpito anche la frase in cui c’è scritto che il lavoro serve ha a una costruzione di un’identità sociale e che serve anche se sei un bambino basta che non vieni sfruttato. Condivido molto questa cosa. Perché? In che senso?

    :-) Attenzione a /ha

  • Des98 scrive:

    Secondo me è stata molto interessante e significativa la reazione dei bambini lavoratori nats.
    Sono dei ragazzi molto coraggiosi e con spirito, perchè riescono a continuare a resistere ad ogni situazione, pure a anche agli sfruttamenti o meglio: anche alle situazioni di sfruttamento a cui sono sottoposti
    Sono dei ragazzi da imitare e da ammirare, perchè delle persone che fin da ragazzi riescono ad affrontare molte situazioni di vario genere da adulti potranno fare veramente grandi cose perchè secondo me, se si mettessero a capo del mondo persone come loro e non persone che pensano solo a loro stesse ed a intascare soldi, il mondo diventerebbe migliore.

  • ▒ℒąŋƇḝ▒ scrive:

    Secondo me, istituire leggi contro lo sfruttamento minorile è un po’ una perdita di tempo perchè continueranno a farlo illegalmente(lo fanno anche adesso); sarebbe meglio che i bambini fossero impiegati su lavori meno pesanti se lo dovessero fare per forza. Secondo me, l’associazione NAT’s è un’ un importante passo che fanno i bambini che vogliono lavorare, un altro grande passo che ha fatto la NAT’s è stato di rifiutare la giornata contro il lavoro minorile istituita dall’ONU; invece i bambini hanno istituito la giornata mondiale dei bambini lavoratori.
    Secondo me, è strabiliante che dei bambini dirigano un’ associazione perchè non si era mai verificato prima.

    :-) Attenzione un enorme passo, passo è maschile e quindi un è senza apostrofo! Ricorda che l’espressione “secondo me” è in genere tra due virgole o, se ad inizio frase, è seguita da virgola.

  • Wr3nT scrive:

    Secondo me, la fondazione della NATs è un’ottima idea che fa capire che i bambini lavoratori non devono essere classificati come oggetti ma anche loro hanno diritti e pensieri che devo essere rispettati.
    Anche l’aiuto di degli adulti è molto fondamentale per questa associazione.
    Una cosa che mi ha fatto molto piacere è che la sede dove si sono riuniti è a Siena e questo mi fa sentire orgoglioso della mia nazione che fa capire che anche noi nel nostro piccolo possiamo dare una mano.
    Però non sono d’accordo con una cosa, ovvero quella di rifiutare di festeggiare la giornata dell’ ONU perchè secondo me questi bambini dovrebbero essere fieri di queste associazioni così grandi che lottano per la loro libertà e, secondo me, per “dare un grazie” dovrebbero festeggiare pure loro.

    Ok. ma guarda le mie correzioni. Molto fondamentale non si dice perché fondamentale indica già che si tratta di qualcosa di importante

  • Trottolina98 scrive:

    La cosa che mi ha colpito di più è che sono stati i bambini lavoratori, a fondare, una vera e propria organizzazione, perché vuol dire che ci tengono al loro futuro e, in qualche modo, vogliono migliorare la situazione.
    Un’altra cosa che mi ha colpito è che i ragazzi chiedono, solamente, che i loro padroni rispettino i loro diritti, se questo avviene, loro continueranno a lavorare, purché non si superi le due ore, perché lavorare (ci vuole il soggetto) può essere un’esperienza formativa per i ragazzi.
    Io personalmente, non so se riuscirei a lavorare, anche se rispettassero i nostri diritti.
    Sono d’accordo con loro, sul fatto che hanno respinto la giornata contro lo sfruttamento minorile, creata dall’ONU, perché loro non vogliono essere trattati diversamente dagli altri bambini di tutto il mondo, anche se lavorano.

    Va bene, ma metti troppe virgole! Ricorda che tra soggetto e predicato e c. oggetto è raro che occorra una virgola, a meno che non ci siano degli incisi.

  • DJGoRdY scrive:

    Io credo che i bambini che hanno fondato la NATS abbiano avuto una grande idea e mi è piaciuto molto come si sono comportati, perchè, rifiutando la giornata dell’ONU, hanno fatto capire agli altri che loro ci sono e sono come tutti tutti i bambini e non vanno trattati come i “I poveretti della situazione”. Credo ch debbano continuare così e continuare a fare capire agli altri che comunque vanno aiutati.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Sono rimasta molto stupita e colpita dal fatto che i bambini e gli adolescenti lavoratori abbiano affrontato il loro problema con la convinzione di potercela fare, ed è stato così.
    Un’altra cosa che mi ha colpito molto è che i ragazzi lavoratori non abbiano accettato la giornata contro il lavoro minorile creata dall’ONU il 12 Giugno, ma che ne abbiano creata una loro, la giornata mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori il 9 di Dicembre.
    Quest’ultimi rifiutarono la giornata programmata dall’ONU perchè sostenevano che non rispecchiasse che cosa realmente facevano loro, cioè il loro lavoro.
    Come ha detto Herald e come dice il testo, il lavoro può essere anche una forma educativa certo pur sempre che non superi le due ore.
    :-)

  • $[dj_ BrIk]$ scrive:

    Io sono pienamente d’accordo con l’articolo.
    Il lavoro può essere veramente una forma educativa nel caso non superi due ore,un’ora al giorno.
    Nel caso le condizioni siano umane e non si rischi la vita, perchè no. Meglio: perché non sostenere questa possibilità?
    Mi piace molto la cosa che i bambini chiedano il diritto di lavorare.
    Concordo con Sara nel dire che i bambini sono adulti perchè se i bambini chiedono di lavorare vuol dire che hanno un senso del dovere della famiglia del lavoro che noi non abbiamo.
    Non che io non la faccia ma quante volte se ci chiedono solo di apparecchiare la tavola diciamo che barba o altro.
    Abbiamo molto su cui riflettere.

    :-)

  • adminchiara scrive:

    Per tutti vi ricordo di rileggere l’articolo perché offre un punto di vista diverso e informazioni che in genere non si conoscono. E perché potrebbe tornare utile anche scolasticamente (leggi compiti/verifiche/interrogazioni) :-)

  • Gigia scrive:

    Secondo me, i bambini lavoratori hanno trovato un buona soluzione al loro problema e ritengo che abbiano ragione perchè l’unico modo per loro di sopravvivere è lavorare, ma allo stesso tempo vogliono un lavoro che dia loro condizioni degne e si difendono dicendo che lavorare non serve solo per guadagnare ma anche per avere un esperienza educativa e questo è molto importante perchè fa capire che non è soltanto una brutta esperienza per loro.
    Il loro primo passo per rendere le loro idee concrete è stato quello di non riconoscere la giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile votando invece a favore della giornata mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori.
    Questo testo, secondo me, è molto importante perchè le persone dovrebbero essere informate anche su quello che pensano i bambini lavoratori così da trovare tutti insieme una soluzione che li aiuti.

    :-) Buon commento, sia nel contenuto che nella forma. E nei tempi!

  • Saretta98 scrive:

    Mi ha colpito molto il fatto che dei ragazzi e bambini lavoratori hanno affrontato il loro problema con azioni concrete ,non hanno solo parlato per far aprire bocca.
    Un gesto che mi ha colpito è stato che non hanno riconosciuto la giornata Mondiale contro il lavoro minorile istituita dall’ONU perchè secondo loro non rispetta la loro organizzazione e cultura ,quindi sono riusciti a farsi valere a creare un gruppo e far diventare una voce sola un coro.
    Ma hanno avuto anche la capacità di creare il loro giorno, il 9 dicembre la giornata mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori ,la loro giornata.
    Questi ragazzi si sono comportati da adulti ,anzi forse hanno fatto meglio perchè hanno visto il problema e hanno cercato delle condizioni hanno “barattato”.Noi lavoriamo ma se le condizioni sono degne e poi si sono identificati in un gruppo:I ninos y adolescentes trabajadores.
    Quindi se solo una voce parla a nessuno interesserà quello che vuole dire ma se un coro di voci parla la gente si fermerà ad ascoltare.

    :-) Bene! Interessante la riflessione personale e corretta l’esposizione.

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