Il fu Mattia Pascal” è un romanzo scritto da Pirandello che viene pubblicato a puntate tra aprile e giugno 1904 sulla “Nuova Antologia”. Pirandello lo scrive per arrotondare il suo magro stipendio di professore.

Anche in questo romanzo ritorna il tema importante dell’identità e di come sia difficile per l’uomo comune mostrarsi per quello che è indipendentemente dal riconoscimento degli altri. Il romanzo narra la vicenda di Mattia che si ritrova per errore ad essere ritenuto morto dai suoi compaesani e che decide quindi di approfittare di questa inattesa situazione per vivere in modo diverso il suo tempo, lontano dal paese e dagli sguardi dei suoi concittadini. Dopo due anni e alcuni mesi Mattia decide però di tornare al suo paese e di andare a trovare Romilda, la sua sposa.

Qui trovate il testo parziale dell’ultimo capitolo in cui appunto viene raccontato l’incontro tra Mattia e Romilda e Pomino, suo nuovo marito, nonché le riflessioni di Mattia che si reca a vedere la tomba a lui dedicata.

Quali elementi e temi emergono maggiormente? In classe abbiamo parlato di identità e umorismo: scrivete un commento indicando come questi due aspetti emergono dal testo: espressioni, modi dei personaggi, ecc.

Attenzione: prima dovete rileggervi il testo! :roll:

11 Commenti a “Il fu Mattia Pascal”

  • Des98 scrive:

    Anche se, non essendo amante della scrittura del novecento che sa di antico, devo dire che questo brano mi ha colpito particolarmente, perchè con un esempio così facile ha fatto emergere emozioni, sensazioni, stati d’animo.
    Un testo che riesce a far ragionare sul quanto sia importante la propria vita, allo stesso tempo riesce a scherzarci sopra, perciò, anche se per altri brani vorrei che non fosse mai nato, Pirandello ha tutta la mia stima per questo brano.
    Il tema dell’identità è emerge molto, è in primo piano, però la parte umoristica sfuma la serietà dell’argomento e riesce a far ragionare, ma non ad annoiare.
    la sorpresa è data da un altro tema, perchè lui entra in casa e vede il nuovo ragazzo e si chiede, ma chi è, cosa è successo.
    QUESTO PUNTO NON E’ MOLTO CHIARO

    Il commento è un po’ troppo sintetico anche se personale. La richiesta era però di individuare e di scrivere quali fossero i temi principali e attraverso quali parti, quali espressioni, quali scelte dell’autore emergessero. Mi dispiace che Pirandello non ti piaccia ma forse un giorno non sarà così!

  • mikeoutlaw scrive:

    Dall’ultimo capitolo del Fu mattia Pascal emergono moltissimi temi
    -ovviamente quello dell’identità
    -come mi vedono gli altri ovvero che tutti gli abitanti del paese lo credono morto e per questo nessuno lo riconosce
    -la gelosia di cui Pomino è l’interprete cioè lui non vuole che si tocchi sua moglie, Romilda, tentando a volte di proteggerla però lui non può fare niente perché Romilda per legge è sposata ancora con Mattia, il protagonista.
    -i ricordi che affiorano nella mente di Pascal quando dopo due anni ritorna nel suo paesello, Miragno.
    -la sorpresa di cui questo capitolo è colmo nel senso che è giocato sul fatto che tutta l’allegra famigliola rimane sbigottita dal ritorno di Mattia e su di questo può giocare l’umorismo che a volte viene fuori da questa “paura”.
    -l’accettare che solo alla fine viene usato per farci capire che Pascal accetta che non fa più parte della sua vita ed è obbligato a costruirsene un’altra, questo perché la sua vita viene rimpiazzata come succedeva nell’antichità ovvero un popolo quando scompariva e lasciava la terra senza nessun tipo di governo subito tutti partivano per prendersene una parte.

    QUESTO COMMENTO E’ COPIATO DAL TUO COMPAGNO E QUINDI NON HA PER ME VALORE

  • Wr3nT scrive:

    Le emozioni di questo testo sono: l’identità, la rabbia e il dispiacere.
    Questo testo, come la maggior parte di Pirandello, è basato sull’identità che questa volta ha due facce. La prima faccia era quella del passato quando Mattia era sposato, felice ma con un grosso problema di denaro che lo constrinse ad andarsene e sparì.
    Due anni dopo ritornò con il denaro per ripagare i debiti ma si ritrova in una situazione sgradevole.
    La sua amata si era trovaot un’altro marito con una figlia.
    Qua scatta, secondo me, la rabbia di Mattia che non si riesce a frenare e si mescola al dispiacere quando la gente del suo paese natio non lo riconosce più, l’ hanno dimenticato e lui era convinto di tutto il contrario e, secondo me è il dispiacere maggiore che prova Mattia.

  • αngi scrive:

    Gli elementi che emergono, sono la sicurezza di Mattia, sul fatto che nessuno l’avrebbe riconosciuto, se fosse tornato al suo paese, infatti alla prima pagina dice: “Radicata com’era in tutti la certezza della mia trista morte, ormai di due anni lontana, nessuno avrebbe più potuto pensare ch’io fossi Mattia Pascal.” I pensieri di Mattia durante il viaggio, preoccupazioni di come le cose fossero cambiata dalla sua “morte” es: “ Non mi pareva che fossero passati soltanto due anni e mesi; un’eternità mi pareva, e che – come erano accaduti a me casi straordinarii – dovessero parimenti esserne accaduti a Miragno. Eppure niente, forse, vi era accaduto, oltre quel matrimonio di Romilda con Pomino, normalissimo in sé, e che solo adesso, per la mia ricomparsa, sarebbe diventato straordinario.”
    Il nervosismo, la paura e la responsabilità di avere in mano il cambiamento della vita di sua moglie con Pomino, presentandosi alla loro porta. Es: “Fra pochi istanti, appena avrò bussato a quella porta, la loro vita sarà sconvolta.”
    La gelosia e la rabbia, che Mattia provava per Pomino, perché aveva sposato sua moglie e per giunta aveva avuto una moglie figlia con essa. Es: “sconvolto, sentivo ancora negli orecchi il grido della donna ch’era stata mia, e che ora, ecco, era madre di questa bimba non mia, non mia!”
    L’umorismo che Pirandello (E’ NECESSARIO IL SOGGETTO!) usa anche in una situazione di sgomento per sdrammatizzare e, secondo me, per non dare a vedere che MATTIA ci è rimasto male per il matrimonio tra sua moglie e Pomino e per la nuova situazione in cui si trova.
    Poi, ad un certo punto della storia, Mattia lascia che la rabbia sovrasti la calma e comincia anche a minacciare l’annullamento del matrimonio. Ma infatti era solo una minaccia, perché Mattia, caro di cuore, non avrebbe mai lasciato la bambina di Pomino da sola senza madre e non avrebbe mai voluto costringere sua moglie a ritornare di sua “proprietà”.
    Nel testo ci sono dei momenti in cui l’umorismo emerge nel testo, soprattutto da parte di Mattia che è spesso strafottente, soprattutto nei confronti di Pomino, perchè è come se gli avesse rubato un pezzo importante della sua vita. E anche il comportamento di Pomino e la suocera, che risultano accentuati nelle relazioni. Es: Scena davanti alla porta.
    Ci sono dei momenti in cui Mattia usa l’umorismo per non far vedere la sua gelosia o la sua tristezza, infatti,si capisce da come parla, con e della suocera facendo battutine sarcastiche.

    Bene il contenuto; attenzione a come usi le virgole!

  • Mury◕‿◕ scrive:

    Dalle pagine che abbiamo letto possiamo trarre molti temi tra cui: l’identità e l’umorismo, come abbiamo detto in classe.
    L’identità è probabilmente il tema principale del libro perché tutto è incentrato sull’identità di Mattia. Nel libro vi è anche un cambio di identità ma nel capitolo lui riaquista la sua identità di Mattia Pascal. L’identità è uno dei temi più frequenti che Pirandello decise di sviluppare. Lui Mattia (SE NON SPECIFICHI NON E’ CHIARO DI CHI PARLI) prima di riapparire davanti alla porta della moglie non esisteva, siccome era stato dato per morto, nessuno ormai si ricordava di lui. Quando lui passava per le vie della città nessuno faceva caso a lui, nessuno si accorgeva di chi era lui o che perlomeno assomigliava in maniera spaventosa al defunto Mattia Pascal. Credeva di scatenare l’inferno tornando a Miragno ma non fu così, fu l’esatto contrario.
    L’umorismo viene utilizzato per raccontare in maniere ironica una situazione triste. Si capisce da come Mattia parla con e della suocera, le dà della “megera”, della “strega”. Si intuisce anche dal comportamento che ha nel confronti di Pomino, ha un modo di fare buffone, “strafottente”, lo chiama “imbecille”. Si comporta così nei confronti di Pomino perché ce la ha con lui, Pomino si è preso una parte della vita di Mattia, la moglie. Il racconto viene reso ironico anche dal comportamento di Pomino e di Romilda, loro non si fidano di Mattia, che accentua la relazione. Una situazione umoristica è la scena della porta, Mattia decide di farsi vivo dopo due anni dalla sua “morte”. Decide di andare a trovare la moglie Romilda che nel frattempo si è maritata con Pomino e hanno avuto una figlia. Mattia prende in giro un po’ tutti. Alla suocera, la vedova Pescatore, dandole della “strega”. Alla moglie dandole della scostumata assieme a Pomino ed a Pomino stesso dicendogli che era un “imbecille”.

    :-)

  • J.Page scrive:

    I temi che affiorano dal racconto di Pirandello sono numerosi e alcuni ricorrono in molti altri racconti di Pirandello.
    Uno dei temi principali e ricorrenti è l’identità, infatti Mattia Pascal è dato per morto anche se è ancora vivo, in questo modo si crea una nuova identità, abbandonando la vecchia, decidendo di non ritornare a casa dalla sua famiglia ma di andare a zonzo per due anni. Anche se poi tornando al suo paese e, visitando la sua tomba, quando gli chiedono chi sia lui risponde “il Fu Mattia Pascal”, perché in qualche modo accetta di aver perso la sua vera identità.
    Un tema importante è l’umorismo, cioè rendere ironico ciò che non lo è, o, come spesso accade nelle novelle e nei romanzi di Pirandello, è triste.
    In questo caso la scena umoristica è quando lui si ripresenta a casa sua e scopre che sua moglie è risposata ed ha una figlia.
    L’autore scherza anche sul rapporto tra Mattia e la suocera, dagli insulti di Pascal si capisce che non avevano una relazione particolarmente amichevole già da prima della presunta morte di Mattia.
    Pascal entra in casa deciso a riprendersi la sua vita e cerca in tutti i modi di ottenerla, però quando potrebbe benissimo riprendersela si rende conto di aver ormai perso l’identità, capisce che ora ha “perso il turno” e non ci può far nulla.
    Secondo me, ritornare dopo due anni a casa sua e volersi riprendere la moglie è un atto molto egoistico da parte di Mattia, perché lui se l’è “spassata” per due anni e torna come se nulla fosse, ed in più si infuria con Romilda perché ha ripreso marito, alla fine capisce tutto questo e lascia Romilda con Pomino e la figlia.

    :-)

  • DJGoRdY scrive:

    Come abbiamo detto in classe uno dei temi principali del testo è l’identita, il fatto di esserci, non esserci ed essere e non essere qualcuno, non a caso FU Mattia Pascal. L’identità però è un grande tema che sfrutta Pirandello utilizza/ propone/sviluppa nelle proprie novelle come in”La patente“, per esempio. Nello specifico, in questa novella nel brano del romanzo letto (ora stai parlando del Il fu Mattia Pascal e non più della novella) il tema dell’identita si può riconoscere nel marito di Romilda, che appunto è Mattia, il protagonista del racconto. All’inizio dei primi anni di matrimonio, infatti, Mattia è costretto, per problemi di danaro, ad andare via dal paese in cui ha sempre vissuto e tornare dopo due anni con però il denaro sufficente per ripagare i debiti antecedentemente creati, la moglie intanto però trova un altro uomo con cui convive da subito, appena Mattia se ne andò, facendo anche una bambina. Mattia intanto nel frattempo viene spacciato per morto perchè un suo sosia nel frattempo è morto e tutti hanno pensato che si trattasse di lui. Nel paese nessunao sente più la sua mancanza da un po’ di tempo. Tratte tutte queste conclusioni esce benissimo il grande tema di chi sono ADESSO io rispetto a PRIMA perchè ormai Mattia per il paese è morto e nessuno si preoccupa più di lui se non come defunto e perciò non è più nessuno, si sente come ormai lasciato da parte e per questo prova un po’ di invidia verso il nuovo uomo di sua moglie anche se allo stesso tempo lui, Pomino, ha paura che Mattia si possa rimpossessare di Romilda. Dopo aver perso la sua identità Mattia però non cerca di riconquistarsi sua moglie ma cerca decide di lasciare stare.
    Rispetto al tema dell’umorismo non credo che sia molto presente io a parte nelle battute fatte tra i due mariti, dettate da i momenti di nervosismo e gelosia reciproca. NON E’ PROPRIO COSì.

    Secondo me avresti potuto curare un po’ di più sia l’espressione dei concetti, sia il contenuto stesso, anche facendo riferimento a quanto detto e commentato in classe.

  • Gigia scrive:

    I due temi principali di questa storia sono il tema dell’identità e il temna dell’umorismo.
    L’umorismo perchè è un racconto ironico di una situazione triste, ma strana perchè il modo di comunicare che usano tra loro i personaggi, rendono rende (NON LA VIRGOLA TRA SOGG E PRED, PRED è SINGOLARE PERCHE’ IL SOGG LO E’) la storia più dinamica e divertente e anche perchè le reazioni che hanno tutti alla vista di Mattia Pascal vengono accentuate, per esempio, svenendo o urlando in modo esagerato.

    Una delle scene più umoristiche è quella davanti alla porta, quando Mattia suona il campanello e, rispondendo alla vedova Pecatore, dice di essere Mattia Pascal e di non esssere morto, perchè l’uomo che avevano rinvenuto nel fiume non era lui; è da quella scena, infatti, che inizia lo scompiglio in casa di Pomino, il nuovo marito di Romilda che subito a differenza della suocera, che allibita continua ad urlare, cerca di prendere in mano la situazione e di fare il coraggioso, anche se un pò impaurito.
    E’ quando però arriva Romilda che alla vista di Mattia sviene e che la scena diventa ancor più umoristica, perchè per aiutarla la suocera e Pomino lasciano in mano a Pascal la figlia, LA CUI ESISTENZA COSTITUISCE una notizia che lascia sorpreso Mattia e che lo fa infuriare perchè si sente ancor più tradito dalla moglie, che in soli due anni si è sposata e ha fatto una figlia.
    Il tema dell’identità, invece, è importante perchè Mattia Pascal, essendo stato dato per morto, si ritrova a non esistere più e quindi a cambiare tutto della sua vita: dalla casa agli amici.
    Questo racconto, infatti, narra di quando lui dopo due anni lontano da casa sua, ritorna per confessare a tutti di non essere morto per davvero, ma venedo a sapere del matrimonio tra sua moglie e Pomino, secondo me, si ritrova un’altra volta ad essere “derubato” di un’ altra parte della sua vita, anche se vita non si può chiamare perchè lui da quando viene scambiato per un morto, se pur vivo si sente morto comunque, perchè gli altri non potendo più dargli un nome e un volto lo emarginano dal mondo.

    Attenzione alla sintassi: virgole, subordinate…guarda l’ultima frase!

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Dal Capitolo che abbiamo letto del “Il fu Mattia Pascal” possiamo notare molti temi tra cui:
    – Quello dell’identità, che noi ormai abbiamo visto in molti racconti e che consociamo bene. In questo racconto il protagonista ha anche una seconda identità, quella del “fu Mattia Pascal”, un’altra vita che nessuno conosce e ne sa l’esistenza, perché tutti sono convinti che Mattia sia morto, ma non è così; lui pensa che passati due anni i suoi conpaesani non si ricordino più di lui, ma che vedendo una persona, che in qualche modo ci assomigli, li riportino alla mente Pascal, ma non è così, perché nessuno lo nomina o ci fa caso, come se lo avessero totalmente dimenticato.
    – Il vedere ed essere visti, per esempio quando Mattia torna nella sua città natale e si accorge che quando passa, magari davanti anche a gente che conosce, nessuno lo riconosce, lo saluta, o gli chieda magari se sia un suo parente;
    – La maschera in qualche modo, perché quando Pascal torna nessuno capisce chi sia lui, perché non lo riconosco ed è come se lui addosso avesse una maschera che non permette agli altri di far vedere realmente che Mattia Pascal non è morto.

    L’umorismo è anche un altro tema di cui abbiamo parlato di più in classe e ci sono varie situazioni che portano a questo aspetto.
    Il tema dell’umorismo emerge in varie situazioni, dove si trovano partecipe Romilda, Pomino, Mattia e la madre della moglie:
    – Quando Mattia, dopo due anni decide di “farsi vivo” e andare a trovare ormai la sua ex moglie, in quanto già rimaritata e viene accolto dalla vedova Pescatore, che stupita e anche un po’ spaventata dalla “novità” apre a Mattia svenendo per terra nel vedere vivo suo genero. Nel breve tempo in cui accade tutto ciò Pascal “prende in giro” sua suocera pensando e dandole, della vecchia strega;
    – Un altro esempio è anche quando Pascal prende in giro scherzosamente Pominio chiamandolo “imbecille” e dicendogli che anche la vedova Pescatore e sua moglie pensavo lo stesso;
    – L’umorismo viene anche fuori nel dialogo e nelle descrizioni del comportamento di Mattia;
    – La reazione di Pominio quando Pascal ha in braccio la bambina e ha paura che le succeda qualcosa di male, come se fosse in braccio ad un malvivente;
    – La suocera che si spaventa vedendo Pascal e pensa che sia un fantasma.

    :-)

  • Saretta98 scrive:

    Il Protagonista del romanzo scritto da Pirandello “Il fu Mattia Pascal” è il classico personaggio pirandelliano (ESSENDO AGGETTIVO NON VUOLE LA MAIUSCOLA) perchè si perde in un labirinto di mille verità possibili tra cui bisogna sceglierne solo una.
    Un tema che tratta Pirandello scrittore dell’inizio del novecento è il tema dell’identità.
    Partendo dalla parola identità si può cominciare a esaminare cosa vuol dire la parola in sè.
    Infatti, secondo me, l’identità è una sagoma che ti rappresenta e ognuno dovrebbe avere una sagoma diversa dagli altri perchè la propria identità ti fa emergere dal gruppo di “gente”, dalla “gente”.
    In questo romanzo Mattia non ha una identità bensì due che alla fine si intrecciano per arrivare a scprire cosa si nasconde sotto quelle due sagome sovrapposte.
    Infatti, compaiono nel brano delle frasi che fanno riflettere sul peso che due identità possono causare su Mattia Pascal.
    Come ad esempio nella sesta pagina quando dice:”MI basta che tutti mi rivedano e mi risappiano vivo di fatto , per uscire da questa morte , che è morta vera,credetelo…!”
    Questa frase, secondo me, svela il messaggio che Pirandello vuole far capire nei loro temi nei suoi testi. Infatti, cambiando il tempo ed essendo usciti dal periodo del ottimismo l’uomo si perde in mille verità possibili, facendosi scomparire con le proprie mani.
    Subito dopo quella frase segue un paragrafo che, secondo me, è legato all’identità ma che svela la fase successiva ovvero la maschera.
    La maschera è un altro tema del novecento e credo che sia così per le parole che dice Mattia.
    Ovvero usando come oggetto, al posto dello specchio o degli occhialini, gli anni perchè attraverso gli anni li riesce a vedere meglio le persone il suo paese quindi si toglie più che una maschera una benda sugli occhi mentre gli altri attraverso gli anni lo dimenticano, come se non fosse mai esistito. PUNTO NON CHIARO. DA RIVEDERE LA FRASE
    Questa doppia identità al protagonista pesa molto è vengono indicati gli stati d’animo del personaggio all’inizio dove neanche lui sa come si sente veramente.
    Il suo ritornare ogni tanto alla sua tomba spiega come lui adesso si trova a percorrere due ponti molto distanti tra loro senza però cadere nel fiume che è in mezzo.
    Pirandello spiega tutto ciò attraverso l’umorismo che è un altro elemento che utilizza.
    Il suo umorismo però spiega situazioni al quanto tristi quindi nell’ironia si capisce in modo implicito la gravità della situazione e la pietà che si ha per il personaggio.
    L’umorismo viene fuori in modo esplicito attraverso il carattere di Mattia con cui affronta le situazioni, ad esempio, con i termini con cui chiama Pomino.
    Secondo me, Pirandello decide di usare delle parole pesanti come imbecille, megera, strega, non solo per l’ironia ma per lo stesso motivo in cui le persone intervistate alla Feltrinelli da alcuni nostri compagni si sentivano di dover dire una parolaccia perchè è come se Pirandello vOlesse comunicare con persone mature non che stanno dietro alla parola ma che ne capiscano il senso e la ragione, mentre il cinquanta per cento della risposta va al suo stile umoristico di narrare.
    Pirandello riesce a far venire fuori l’umorismo attraverso il dialogo, la descrizione del comportamento di Pomino e le battute sarcastiche che decorano il romanzo.
    La scena più decorata dall’umorismo è la scena davanti alla porta perchè si concentrano tutte le forme esplicite che Pirandello ha usato:il dialogo, la descrizione del comportamento di Pomino e della suocera e la descrizione dei comportamenti.
    Nella storia letteraria di Pirandello emerge anche un Saggio sull’Umorismo che spiega tutte le egole del suo modo di scrive umoristico.

    Buono il contenuto e in generale l’esposizione; in due punti però la frase non è chiara ed è difficile comprendere cosa vuoi dire.

  • ▒ℒąŋƇḝ▒ scrive:

    Dall’ultimo capitolo del “Fu mattia Pascal” emergono moltissimi temi:
    -ovviamente quello dell’identità(*)
    -come mi vedono gli altri ovvero che tutti gli abitanti del paese lo credono morto e per questo nessuno lo riconosce/nota.
    -la gelosia di cui Pomino è l’interprete cioè lui non vuole che si tocchi sua moglie, Romilda, tentando a volte di proteggerla però lui non può fare niente perché Romilda per legge è sposata ancora con Mattia, il protagonista.
    -i ricordi che affiorano nella mente di Pascal quando dopo due anni ritorna nel suo paesello, Miragno.
    -la sorpresa di cui questo capitolo è colmo, nel senso che è giocato sul fatto che tutta l’allegra famigliola rimane sbigottita dal ritorno di Mattia e su di questo può giocare l’umorismo che a volte viene fuori da questa “paura”.
    l’accettare l’accettazione della realtà , che solo alla fine viene usato dichiarata per farci capire che Pascal accetta che non fa più parte della sua vita ed è obbligato a costruirsene un’altra; questo perché la sua vita viene rimpiazzata come succedeva nell’antichità ovvero un popolo quando scompariva e lasciava la terra senza nessun tipo di governo subito tutti partivano per prendersene una parte.
    -il disprezzo che viene fuori in maniera scherzosa fra Mattia e la vedova Pescatore, la suocera, nel senso che non c’è mai stato alcun tipo di legame fra loro e l’autore gioca su questo fatto per farci ridere o anche farci scappare un sorriso.
    -la sorte che per tutta la vicenda la quale si svolge nella casa del signor Pomino, il fato viene dato a Mattia perché lui ha in pugno il destino della coppia.
    -lo sbaglio che è stato commesso dalla vedova Pescatore e Romilda nel riconoscere Mattia come il morto che è stato trovato nella Stìa.
    -la pietà che prova Mattia nei confronti della piccina e verso Pomino e questa emozione porta il protagonista a non far valere la legge. Decide di lasciarli in pace solo dopo avere stuzzicato un po’ la allegra famigliola.
    -l’essere persi di cui Mattia prova questa emozione la sensazione due volte: appena sceso dal treno lui è indeciso su quale strada prendere e se farsi vedere; appena uscito da casa Pomino lui è proprio perso perché lui contava sul fatto di riprendersi sua moglie, ma quando entra nella loro casa lui viene investito da un’onda di pietà che lo spinge a farsi da parte.
    -i diritti di una persona che non vengono revocati da Mattia anche se che però lui potrebbe farli valere e anche su questo tema viene fuori l’umorismo che gioca sul ricatto e la gelosia.
    (*) il tema dell’identità emerge da tutti i personaggi del capitolo, Pascal incluso, perché lui ritornando a Miragno si accorge che non ha più un’identità perché tutti non lo riconoscono e neanche ai paesani viene il dubbio che potrebbe somigliare all’ormai defunto Pascal, questo suscita nel protagonista sconforto perché pensa che passati due anni la vita fosse cambiata e i paesani se ne fossero fatti una ragione della sua morte dopodiché eliminandolo dalla loro mente.
    Umorismo aspetto di Pirandello il quale io credo sia la sua “firma” su un suo racconto, in più è una cosa che mi piace moltissimo perché anche se non è una battuta bellissima mi scappa sempre un sorriso. Questo tema è principalmente basato su Mattia perché il suo comportamento verso Pomino e la suocera e il modo “strafottente” in cui si mette accentua ancor di più il paradosso. Il posto in cui maggiormente è presente è la casa perché sono presenti alcune persone in cui non ha nessuna stima ovvero Pomino e la vedova Pescatore che accentuano a loro volta quel paradosso con reazioni largamente esagerate che possono essere:
    -la reazione di Pomino alla vista di Mattia Pascal sulla porta.
    -la reazione della suocera che strilla e urla perché Pascal è ritornato o pensa che sia il suo fantasma.
    -la reazione di Pomino che è geloso di Mattia che si comporta come se fosse ancora il marito di Romilda.
    -la reazione della suocera che si lancia verso Pascal con in braccio la piccina perché ha paura che possa farle del male.
    -la reazione di Pomino che ha paura che il matrimonio si annulli.

    Bene il contenuto, ricco di osservazioni e con vari riferimenti al testo. In qualche punto la sintassi non è del tutto corretta (es. punteggiatura, pronomi, congiunzioni) ma il testo risulta nel complesso abbastanza chiaro.

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