Il futurismo è un movimento culturale fondato in Italia da Tommaso Marinetti nel 1909 che per primo scrive il “Manifesto del Futurismo”. Tra le caratteristiche principali:
il rifiuto della cultura presente e della tradizione e del passato
l’esaltazione del progresso e della tecnica, delle macchine, delle città industrializzata
l’aggressività che porta fino all’esaltazione della guerra (anticipando così i movimenti a favore della 1a guerra mondiale)
la negazione della donna sia idealizzata (come nel passato) sia quella del presente.

Guardate il video in cui Carmelo Bene legge il manifesto.

Qui trovate il testo del “Manifesto tecnico del futurismo” in cui si spiega come scrivere: abbandonare le regole finora seguite!

6 Commenti a “Manifesto del futurismo”

  • ▒ℒąŋƇḝ▒ scrive:

    Il futurismo è un’avanguardia artistica che nasce nel 1909 e che si ispira alle nuove scoperte :
    -l’elettricità
    -i motori
    -l’acciaio
    Tutti questi elementi derivano dalla seconda rivoluzione industriale avvenuta nella seconda metà dell’800 dove si scoprirono e si migliorarono la medicina, l’edilizia con l’invenzione dell’acciaio, e del settore industriale che attraverso l’elettricità ha reso possibile incrementare la velocità di produzione degli oggetti. Però grazie a queste invenzioni che hanno velocizzato il modo di produrre gli oggetti si arrivò a una condizione di sovrapproduzione e ,all’epoca, ci fu richiesta di nuovi mercati che furono ideati nel 1878 con il congresso di Berlino che determinò la fine della rivoluzione e causò l’inizio dell’epoca coloniale o imperialismo dove l’Europa si è divisa geometricamente con un righello Africa, Asia e Oceania al solo scopo di sfruttamento economico.
    Le cose che mi hanno colpito di più di quest’avanguardia sono stati i loro concetti perché hanno rivoluzionato il modo di scrivere e di dipingere, dal punto di vista letterario è come se avessero compiuto un colpo di stato contro la poesia classica rovesciandone i principi, e dal punto di vista artistico hanno realizzato delle opere che si ispiravano al movimento che anche durante il medioevo ma anche durante l’Ancièn Regime gli artisti sapevano riprodurre usando il chiaro e scuro per ottenere un’effetto 3D ma i futuristi hanno rivoluzionato anche questo modo perché non usano più il chiaro e scuro ma usano le linee che potevano essere curve, oblique ma non rette perché davano senso di staticità e la simultaneità dei punti di vista ricomposti su tela che venne già adottato da Pablo Picasso nella sua avanguardia artistica del Cubismo nata in Spagna.
    I Futuristi del 1909 sono quelli che erano a favore dell’entrata in guerra dell’ Italia e sempre loro sono andati a combattere perché erano patriottici.
    Nelle opere dei futuristi si vedono sempre degli elementi che ci fanno pensare alle città industrializzate o brevemente ad una nuova invenzione.
    L’opera che mi ha colpito di più degli artisti di questa avanguardia è stato “L’uomo in movimento” di Umberto Boccioni il quale è riuscito a rappresentare il movimento anche su una scultura che normalmente dovrebbe essere statica, ferma in posa e da lì non dovrebbe spostarsi, infatti questi elementi della scultura nell’opera di Boccioni mancano perché ha fatto perdere alla statua l’immobilità e la resa dinamica applicando ad essa la simultaneità dei punti di vista, cosa che trovo al quanto fenomenale perché applicarlo ad una statua dovrebbe essere stato difficile.
    La cosa che trovo stupefacente è la poesia dei futuristi dove la sintassi non è importante e la punteggiatura è abolita perché in essi si trovano spesso suoni onomatopeici che sono del tutto irreali che si usino in una poesia come: zazza, da sola non è altro che una serie di lettere messe vicine ma sentendole in una poesia futurista puoi immaginarti l’audio di un film che è in movimento.

    Bene il contenuto, ma fai attenzione alla sintassi: a volte le frasi sono lunghe e complesse e non si capisce cosa vuoi dire. Vedi ad es. “e dal punto di vista artistico”…..fino alla fine della frase; o ancora nell’ultimo periodo.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Anche se questo manifesto è fatto davvero molto bene, è diretto e centra subito il punto, a me personalmente, non piace molto, perché è troppo “aggressivo” oltre al fatto che i principi sul quale si basa il futurismo non sono i migliori e non mi “piacciono” molto, cioè:
    – L’esaltazione della guerra/aggressività
    – Negazione della donna
    – Rifiuto del passato, della tradizione
    – Esaltazione del progresso.
    Come dice il video i futuristi puntano ad eliminare, distruggere i libri, le biblioteche, i musei e le accademie di ogni specie, come se loro non volessero un’istruzione.
    Nel manifesto annunciano anche che:”Non è bellezza se non vi è lotta, nessuna opera che non abbia un tono aggressivo può essere un capolavoro” con questa frase esaltano e mirano l’argomento dell’aggressività e della guerra, sul quale uno dei principi si basa. Soltanto con una frase sono riusciti a far capire, intendere alle persone che ascoltavano il manifesto qual era il loro vero scopo, andando dritti al punto.
    Vogliono combattere due elementi: il femminismo e il moralismo.
    Due elementi molto importanti nel futurismo, ma anche adesso.

    Va bene il contenuto

  • Wr3nT scrive:

    Secondo per esprime il futurismo ci vogliono poche e semplici parole.
    Il futurismo secondo me non è una “rivoluzione” ma si può collegare con il libro di Fairhenight perchè si intende eliminare la coltura e diventare tecnologici liberandosi del passato e pensare al presente.
    In più c’è l’idea di oggetti meccanici che esprimo la velocità, come le macchine e gli aerei.
    Secondo me questo è sbagliato perchè non è giusto annullare del tutto la cultura ma una specie di sviluppo ci dovrebbe essere.

  • Gigia scrive:

    Il loro modo di scrivere oltre a non avere regole era bello soprattutto perchè i futuristi tenevano conto anche dell’esposizione del testo, per esempio, scrivendo poesie a spirale…
    Usavano però, anche parole onomatopeiche o aggiungevano delle lettere in più per dare più enfasi alla frase.
    In fine un’altra cosa che mi piace molto del futurismo è il loro stile diretto che a differenza dei poeti va dritto al punto, senza tanti “giri di parole”, una cosa che io nn so fare.

  • Saretta98 scrive:

    Futurismo
    La parola futurismo mi colpisce molto perchè da l’idea di qualcosa che punta al futuro usando tecniche diverse dalla guerra.
    Alcune cose sono vere altre no.
    Osservando i disegni di Depero che ci ha mostrato la prof. d’arte non pensavo a tutta questa violenza perchè osservavo la composizione e non linea per linea.
    Da questo video emergono diversi temi che caratterizzano il futurismo alcuni che noi adesso potremmo amare altri sarebbe meglio non manifestarli.
    I futuristi non esprimevano più con le poesie la mobilità pensosa, il sonno, esprimevano il salto mortale, lo schiaffo, il pugno, il movimento aggressivo, la velocità.
    I futuristi esprimevano tutto ciò che è pericolo tutto ciò che ti fa paura.
    Il capolavoro era considerato tale solo se in esso c’era un carattere aggressivo,forte.
    Non si guardavano più indietro perchè ormai loro avevano sfondato le porte misteriose dell’impossibile, varcata quella porta si doveva vivere nell’impossibile.
    L’impossibile, cioè lo sferragliare nelle fabbriche la luce elettrica delle industrie, i camini colmi di fumo, ponti che non sono altro che ginnasti che attraversano il fiume balenanti di coltelli che sono pronti per conquistare l’altra sponda.
    Dicevano basta alla fetida cancrena di professori i futuristi dovevano avere massimo trenta anni a quaranta anni, persone più giovani di loro dovevano buttarli nel cestino come vecchi manoscritti, loro lo volevano.
    Dicevano basta al moralismo al femminismo, uomini velocità, pericolo niente altro.
    Biblioteche, scuole, università, a bruciare non servivano più.
    Questo modo di pensare assomiglia a quello che si trova nel libro Farenait 451 ma purtroppo in quel libro alle persone mancavano tre cose.
    Anche nel futurismo le persone prese dal pericolo dalle nuove tecnologie si dimenticano il pensare il leggere e risposare la mente.
    Infatti se si va in macchina a 100 km/h non si ha il tempo di vedere la natura crescere ma si vedono solo macchie indistinte di colori.
    Bruciare i libri è segno di vigliaccheria perchè hai paura che loro possano rovinare quel palazzo di carta che ti eri costruito perchè loro ti insegnano ti lasciano del tempo per te e per pensare cosa che non puoi fare se sfrecci sull’asfalto in auto perchè l’unica cosa a cui riesci a pensare è il pericolo.
    Le immagini che ci sono come sfondo compaiono e scompaiono in modo veloce non si capisce bene il disegno quindi sono abbastanza caotiche e sono create in nero e bianco.
    Illustrano un carattere aggressivo, prepotente.
    Il valore della linea è essenziale.In questo volantino la linea compare in due forme: rigida e marcata quando parla delle loro regole e morbida e veloce quando parla delle nuove tecnologie, delle fabbriche e della folla.
    Un mio parere personale potrebbe essere: No al futurismo, ma Si al progresso.

    :-)

  • Gigia scrive:

    Commento:

    Secondo me, questo manifesto per quanto sia fatto bene e sia diretto, non mi piace molto per quello che vuole esprimere.
    Infatti, il futurismo esalta in particolare:
    1-L’aggressività e la guerra;
    2-La bellezza della velocità;
    3-L’industrializzazione delle città, delle macchine e del progresso della tecnica.
    E combatte due movimenti: il moralismo e il femminismo, quest’ultimo soprattutto mi fa arrabbiare perché i futuristi erano contro le tradizioni e quindi sarebbero dovuti essere dalla parte del femminismo, cosa invece, che non è successa perché i futuristi erano tutti ragazzi dai trent’anni in giù.
    Anche nel modo di scrivere il futurismo aveva delle regole andava, infatti, contro la cultura e l’assenza di regole nello scrivere, come per esempio, la punteggiatura, i verbi, la sintassi …
    Ma soprattutto il futurismo si basava sul raccontare le piccole cose, come aeroplani, mitragliatrici … le quali però dovevano sempre essere oggetti, che simboleggiavano l’industrializzazione, il progresso e l’aggressività.

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